Ricostruzione della vicenda resistenziale romana attraverso l'esperienza diretta di un suo importante protagonista, Lorenzo D'Agostini, che vi prese parte aderendo prima al Partito d'Azione e poi, nel 1943, al PCI, e che sarà vice comandante, insieme a Severino Spaccatrosi, della formazione partigiana "Castelli Romani".
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Arrestato, percosso e torturato dalla squadra fascista "Ettore Muti" una prima volta nel febbraio del 1944, fu nuovamente arrestato dalle SS il 18 marzo dello stesso anno e condotto nella prigione di via Tasso, dove fu nuovamente sottoposto a inaudite torture. Fu quindi trasferito a Regina Coeli, dove solo per errore non fu incluso nel gruppo destinato all'esecuzione delle Fosse Ardeatine. La testimonianza, messa su carta vent'anni dopo i fatti narrati con l'aiuto di Roberto Forti, membro del comando dei GAP (Gruppi Azione Partigiana), deportato a Mauthausen e medaglia d'argento al valor militare, descrive con informazioni di prima mano l'attività delle formazioni militari che facevano capo al "comitato tripartito" di sinistra, l'organizzazione della guerriglia sui Castelli Romani, l'attacco del 20 dicembre alle linee ferroviarie Roma-Cassino e Roma-Formia, il lavoro di preparazione insurrezionale e la dura lotta della primavera del 1944, fino all'attentato di via Rasella e all'eccidio delle Fosse Ardeatine. Il volume è completato da appendici, tra cui una che documenta l'attività dei dirigenti partigiani appartenenti al movimento "Bandiera Rossa". (A5)