Grazia Negro ora lavora per l'antimafia, è stufa di dare la caccia a serial killer psicotici, ma viene coinvolta nelle indagini su un efferato delitto che ha come vittima il nipote di un mafioso latitante. Vorrebbe occuparsi un po' di se stessa, sta cercando di rimanere incinta, la sua relazione con Simone sembra giunta ad un punto morto, ma viene risucchiata da questo assassino che uccide barbaramente prima il nipote del mafioso, poi una che si è arricchita affittando a prezzi stratosferici monolocali indecorosi, poi un camionista che sversa rifiuti tossici: è insomma uno che cerca di "fare giustizia" da solo, con metodi decisamente violenti e truci. Le indagini sono svolte insieme ai carabinieri, e sembra nascere del tenero tra la nostra eroina e un capitano della Benemerita. Non aggiungo altro, ho letto la postfazione nella quale Lucarelli fa sue le parole dell'assassino del romanzo ("verrò a prendervi uno per uno e vi mangerò il cuore") per scongiurare il rischio spoiler. E' un giallo ben orchestrato, come ci ha abituato Lucarelli, anche se gli indizi per capire come stanno davvero le cose sono tanti, forse troppi, e nelle prime pagine. Una curiosità: nel romanzo viene citato l'ispettore Coliandro, mentre uno dei personaggi secondari è il criminologo Massimo Picozzi, chiamato come consulente dalla polizia.

Un discreto romanzo, scritto con la consueta dovizia di particolari,direi quasi "puntigliosità",dovuta forse al timore, a volte esasperato, che il lettore non riesca a comprendere appieno il pensiero di chi scrive.. L'ennesimo serial killer, in un romanzo che sembra creato assemblando pezzi di altre opere dello stesso autore e che ricorda, molto alla lontana, quell'autentica perla intitolata " Almost blue". Finale scontato. Lucarelli sa fare di meglio.