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Il silenzio dei chiostri

Giménez Bartlett, Alicia

Giallo Sellerio <casa editrice> 2009

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Petra, il poliziotto più duro ed efficiente del distretto di Barcellona, s'è sposata, e contrasta la maliziosa innocenza dei figli del marito Marcos. Anche il vice Garzón s'è sposato, ma lui si sente oppresso dalle infinite attenzioni dell'impeccabile moglie. Perciò, giunge loro come un sollievo amaro questo caso. [...]
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    28/09/2020   

    Meno parole

    L’incipit è di sole quattro parole: La trovai sul divano. Ci si immagina il cadavere di una donna e quando arriva la frase: “spalancai la bocca ed esclamai”, si resta sorpresi che Petra Delicado si rivolga alla figliastra Marina. Solo più avanti si viene a scoprire che un frate e una barbona sono stati barbaramente uccisi e che è stato trafugato il corpo di frate Asercio, una reliquia preziosissima custodita nel convento del Cuore Immacolato, a Barcellona, e risalente al 1400. Il plot è decisamente geniale. È per lo meno singolare, infatti, che qualcuno abbia voluto trafugare il corpo, ancorché incorrotto di un beato nemmeno famoso. Ci si immagina, quindi, che l’autrice ci conduca nei meandri oscuri dei monasteri dalle cui pareti grondano umidità e misteri inconfessabili. E lo fa, in realtà, eppure, nonostante il continuo fruscio di documenti antichi e di biblioteche polverose, non ha conquistato la mia attenzione. E il perché è presto detto: una volta entrati nel labirinto si ha l’impressione di girare a vuoto. In questo libro si gira per oltre cinquecento pagine senza entusiasmo. Io sono arrivato alla fine del libro più per inerzia che per vero interesse. La soluzione avviene nelle ultime venti-trenta pagine come è logico che sia. Solo che nel caso di questo libro mi sono chiesto se fossero necessarie così tante pagine. Forse con meno pagine l'autrice avrebbe ottenuto il medesimo risultato. È inutile sottolineare che il colpevole è inaspettato. Per me, tuttavia, appare inverosimile. La novità del libro è data dal fatto che sia Petra Delicado che Fermín Garzon sono sposati. L’intento dell’autrice era forse quello di inserire un tocco di vita quotidiana nella giornata frenetica dei due poliziotti. Anche in questo caso, tuttavia, c’è da chiedersi se fossero necessarie così tante pagine per farcelo capire.
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