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0 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento02/12/2023
Un altro punto di vista
La resistenza vista dagli occhi di un bambino che ne prende parte, ma soprattutto una riflessione sul perché il partigiano diventa tale. Quali sono i motivi che ognuno di loro ha per entrare nella resistenza?Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
3 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento08/10/2023
La fragilità umana nella Resistenza partigiana
La dedica del libro, “a Kim [un Commissario politico partigiano], e a tutti gli altri”, fa pensare a un’opera, anche se romanzata, di testimonianza vissuta schietta e appassionata, scritta a caldo, poiché completata già nel dicembre del 1946. Calvino evidenzia le debolezze degli uomini andando oltre la violenza, il sudiciume dei corpi, andando oltre l’inciviltà della guerra; accenna alle bassezze dell’essere umano, sia seduto all’osteria o dentro un rifugio partigiano. Le persone sono le stesse, l’indole pure. E poi la sporcizia, i pidocchi, la fame, che tolgono ogni retorica alla lotta partigiana narrata. Calvino ci rivela, volente o nolente, che la Resistenza non è stata solo sangue versato, eroismo, vittoria; intorno c’è stato molto altro che si può identificare come squallore e pena giornalieri. Il sesso è un elemento portante della trama, che rende sordide le vicende del racconto sia che ci si trovi a un passo dalla sbornia oppure a un passo dalla morte. Le donne assumono una posizione marginale e ne escono più sconfitte degli uomini restando nella penombra di una stanzaccia di appuntamenti o mal tollerate in un bivacco partigiano. Quando vengono considerate lo sono in quanto merce o come un intralcio. Esse restano remissive e quasi rassegnate. Pin, il protagonista, è un ragazzino, poiché ancora immune alle lusinghe della concupiscenza e della pulsione sessuale, e c’è una distanza siderale tra lui e il mondo dei grandi. Gli adulti sono tormentati dall’eros e da altre debolezze e Pin li deride senza inibizione con battutacce e motteggiamenti crudeli e impietosi, li mette alla gogna, spesso uno dopo l’altro, d’infilata. Pin è il tipico personaggio del bambino-adulto, adulto non per saggezza, poiché ancora immaturo, sfacciato, incapace di controllarsi, ma per il coraggio con cui prende iniziativa e per la dimestichezza con scandali, piaghe, vergogne altrui di cui sa o immagina tutto. Questo ragazzino, privato dell’innocenza puerile, risulta pertanto un antieroe, ma degli adulti migliore poiché ancora senza la loro ipocrisia e le loro colpe. Ne vien fuori poliedrico: giudice irriverente quando punzecchia e infierisce, audace incursore quando ruba la pistola al tedesco, bravo assistente quando scappa dai fascisti, guitto sfrontato quando attraversa un posto di blocco nemico. Per quanto riguarda il titolo dell’opera, i ragni terricoli sono cacciatori e dalla loro tana tendono agguati alle vittime ma nel libro vengono sottoposti alla devastazione del luogo. Si viene a creare una simbologia con la vita dei partigiani lungo i sentieri di montagna: nascondersi, tendere agguati, incassare la controffensiva delle incursioni e dei bombardamenti dei nazifascisti. Pin, al contrario dei ragni, ha saputo difendersi, anche senza armi: dagli uomini, motteggiandoli e svergognando i loro difetti, dai fascisti, ora strillando e piangendo, ora scappando, dalla lordura della vita cantando con foga canzonette e canzonacce. Calvino da partigiano si è accorto che la guerra aveva messo assieme le classi sociali, le diverse regioni italiane, le culture più disparate, i borghesi istruiti con i sottoproletari analfabeti. E ha capito pure che nella Resistenza, anche con una guerra in corso, alla mercè della morte, non sempre esistevano ideali comuni a legare questa umanità tanto diversa. Erano piuttosto la “speranza della purificazione” e del “riscatto” personale. Calvino riconosce pure nel nemico la forza anzi il “furore” degli ideali, dunque un'identità e una coerenza etica. Li dichiara però ideali che “non fanno la storia” bensì che perpetuano furore e odio ad oltranza. Per Calvino, infatti, entrambe le parti agivano “con lo stesso odio anonimo negli occhi”. Ma mentre i partigiani, senza divise, senza colore, coi pidocchi addosso, usavano il loro “furore” per redimersi, i nazifascisti “neri, ossuti, con le facce bluastre, e i baffi da topo” usavano un “furore” e degli ideali fini a sé stessi, per schiavizzare e “restarne schiavi" essi stessi.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
5 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento07/03/2022
Tra bambino e adulto
La bottega, il padrone e il garzone Pin, le scarpe da risuolare, l'osteria con gli adulti la camera da letto della sorella, il militare tedesco, la resistenza attiva e semi passiva, il gap, il sim, i rastrellamenti, i ragazzi, la pistola, l'interrogatorio e le botte, il carcere, la Nera di Carruggio Lungo, i nidi di ragno, tra ragazzi e adulti, tra fascisti e comunisti, la voglia di vivere crescere fare amicizia. Piante e alberi, la scoperta delle parole, la resistenza. Comunista estremista troschista. Avere dei nemici, avere paura, sparare a un uomo. La ferita segreta di ciascun uomo. Il vagabondare del bambino povero e sperduto. I personaggi ben caratterizzati, i dialoghi scorrevoli, le situazioni il paesaggio i discorsi degli uomini: ecco il sentiero dei nidi di ragno. Tra bambino e adulto... dalla mano di Cugino.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
9 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento13/07/2021
Il grande scrittore si vede al mattino
Nella sua opera prima, scritta subito dopo la guerra nel 1947 a soli 23 anni, Italo Calvino usa una scrittura semplice per dare importanza alle esperienze belliche appena trascorse. Pavese stesso elogia questo libro come il migliore scritto sulla questione partigiana. visto la delicata e complessa situazione italiana, Calvino racconta la storia di scorcio come lui stesso afferma e grazie ad un bambino veniamo immersi lentamente nel passato della nostra patria. Nella prima metà del romanzo attraverso PIN, un bambino in un mondo di grandi che fanno la guerra e lui stesso gioca a fare l'adulto con una pistola rubata ad un soldato tedesco, veniamo condotti dove i ragni fanno i loro nidi. Viene descritta una realtà fatta di miseria, povertà e prostituzione. Nella seconda metà del romanzo viviamo nelle campagne, ai margini delle città e lo scenario che ci viene presentato è quello dei partigiani con le loro abitudini e i loro ideali. Questi infatti rifiutano di combattere la guerra sostenendo Mussolini e vedono nel tedesco il nemico da cui liberare la patria, lottano in una guerra decisa da altri, vogliono combattere l'invasore che porta solo distruzione. La Guerra ha diviso gli uomini tra carabinieri e studiosi, tra chi vuole la guerra e chi non la vuole, tra "chi sacrifica le case e le mucche pur di continuare a combattere e chi si dimostra egoista che pur di tenersi la casa diventa spia, nemico della patria e fascista"".. Un bel libro che parla del nostro passato, una realtà che non possiamo dimenticare e.che dobbiamo evitare che si ripeta. non si può non leggerlo.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
8 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento05/04/2021
Alla ricerca di un padre
Gli occhi di un ragazzo "de rua" ci mostrano il mondo dei grandi. Incomprensibile, inaffidabile, sempre in lotta. Scopriamo così le storie di osteria, di bordello, di partigiani male assortiti e disillusi, di amori strappati. E le sue canzonacce ne segnano la colonna sonora. Fino alla mano forte e accogliente di Cugino.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
13 / 13 utenti hanno trovato utile questo commento05/12/2019Un libro adatto a chi lotta, un capolavoro con un tesoro in ogni pagina, sempre attuale nonostante siano passati decenni da quando è stato scritto. Aiuta a riflettere sul significato di storia, di lotta, di passione: concetti presenti concretamente in ogni vita che vale la pena di essere vissuta, ma su cui spesso non si riflette. Tutto questo nello stile di Calvino, leggero e scorrevole ma sempre denso di significato.Hai trovato utile questo commento?
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