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3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento11/03/2021
La reinterpretazione di un mito
Il film rivisita il mito di Romolo e Remo, nella fase tragica in cui Romolo uccide il fratello ed assume la guida di una nuova comunità, presentandolo come una metafora sulle dinamiche che portano alla nascita delle società umane. Remo viene rappresentato come un uomo energico, astuto e ambizioso che, anche a causa del ferimento del fratello, assume agevolmente la guida del gruppo di uomini che fugge da Alba. Romolo, però, si rivela più abile nell'arte dell'affabulazione. Entrambi i fratelli sono d'accordo che un capo deve essere temuto, ma per Remo basta essere il più forte, mentre Romolo si rende conto che è meglio ergersi a portavoce degli dei. Con scarni dialoghi in proto-latino ed una spettacolare scenografia tutta in esterni in ambienti extraurbani particolarmente selvaggi, il film evoca molto bene un mondo arcaico dominato da forze primordiali. La narrazione, inoltre, è percorsa da una costante tensione a causa delle molteplici minacce che incombono sui protagonisti e del susseguirsi di violente scene di combattimento con grande profusione di fango e sangue. Decisamente, un film fuori dagli schemi che merita di essere visto.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
5 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento10/03/2021
Il primo Re
film bellissimo, avvincente e praticamente perfetto sotto ogni punto di vistaHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
4 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento01/03/2021
Perfetto.
Un grande film, perfetto fin dalla prima scena. Il più vicino che abbia mai visto al senso vero del tempo che rappresenta. Il tempo dei primordi, del duro rapporto diretto uomo/natura/divinità, della paura e - contemporaneamente - del coraggio del fare, dell'immaginare. Il film bene interpreta il senso del mito, non come mera favoletta, ma come pensiero fondativo, nel cui racconto la civiltà che lo narra pone le basi di se stessa. Bellissimo e struggente, coraggioso anche nell'utilizzo del proto-latino ricostruito, che ancora di più ci avvicina a quel tempo, con i suoi suoni così nuovi e inusuali. Un'opera notevolissima, pensata, diretta e interpretata splendidamente. Indimenticabile.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
3 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento28/02/2021
L' impero
La nascita di Roma in un film duro e bellissimo, con grandi interpreti, una fotografia splendida che merita i premi ricevuti, così come la musica nel racconto avvincente della fondazione del più grande impero della storia.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento18/02/2021
Profezie di sangue
Niente a che fare con i peplum che spopolarono negli anni ’50 e ’60 affollando le sale cinematografiche di ragazzini –ma non solo- che si identificavano con le fatiche di Ercole e sognavano, praticando un poco di culturismo per corrispondenza alla John Vigna, di modellare il proprio corpo ad immagine di quello, oliato e palestrato, degli eroi ammirati sullo schermo: Steve Reeves fra tutti gli altri culturisti americani chiamati in Italia per interpretare quei ruoli, con poche battute e molta esibizione di pettorali. Il film Di Matteo Rovere, riproponendo le improbabili ambientazioni del genere, sceglie, grazie alla fotografia di Daniele Ciprì, una rappresentazione leggendaria ma naturalistica e, in aggiunta, fa parlare i protagonisti della storia in una sorta di protolatino, filologicamente certificato da un linguista, ed integrato con ibridazioni di ceppi indo-europei. Una sfida difficile quella di far appassionare il pubblico ad una storia nota dai tempi di Tito Livio e arrivata fino a noi infarcita di leggende mitiche. La vicenda di Romolo e Remo, e della fondazione di Roma nel 753 a.c., può considerarsi un prequel di tutti quei film che hanno celebrato, a volte in modo ingenuo e in alcuni casi addirittura in modo pacchiano, la romanità, l’Impero, il rapporto fra il libero arbitrio e la divinità. Una sfida affrontata con coraggio [grandi costi di produzione e lunghi tempi di postproduzione] e decisamente vinta bene. Un bel film –fisico che di più non si potrebbe [corpi sporchi e carni lacerate]- e capace di farti rivivere quei tempi minacciosi in cui dovevi difendere la tua vita dagli attacchi degli uomini, dalla natura ostile e, a volte, dalla cieca perfidia degli dei. Da vedere.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento18/02/2021
Pregevole
Finalmente un film italiano assolutamente all'altezza di altre produzioni estere! Ho apprezzato molto anche il lavoro che è stato fatto sulla lingua parlata. Dà da pensare il fatto che alla fine a fondare Roma sia il fratello apparentemente più debole (ma forse proprio per questo più umano?), mentre l'altro, più vigoroso e incattivito, finisce per diventare un despota (e quindi pronto per essere soppiantato). Sono pienamente d'accordo con l'altro commento, volevo solo chiarire che il regista non è Matteo *Garrone*, ma Matteo Rovere.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
9 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento17/02/2021
Atmosfera primordiale
Lazio, VIII secolo a. C. In seguito allo straripamento del Tevere che li travolge, i fratelli Romolo e Remo sono catturati ad Alba, resi schiavi e obbligati a duelli mortali. I due escogitano uno stratagemma e si pongono a capo di un manipolo di fuggitivi, pronti a sfidare il volere degli Dei. Il regista Matteo Garrone rivisita in chiave epica la storia di Romolo e Remo e della fondazione di Roma. I dialoghi sono ridotti al minimo, svolti in una lingua proto-latina e sottotitolati. La fotografia, molto naturale, è magnifica e contribuisce a creare un'atmosfera cupa e violenta, primordiale, ma non mitologica. E' un'alba tragica al rallentatore, questo film del 2018, dal passo coraggioso e unico nel suo genere, pluripremiato. Da vedereHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato