Barcellona, 1901. La città attraversa un momento di estrema tensione sociale, dove la miseria delle classi più umili si scontra con il lusso dei grandi viali in cui originalissimi edifici appena sorti, o in costruzione, annunciano l’arrivo della nuova e stagione artistica che sarà il Modernismo.
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Dalmau Sala, figlio di un anarchico giustiziato dalle autorità, è un giovane pittore e ceramista che vive intrappolato tra due mondi: da un lato quello della sua famiglia e di Emma Tàsies, la donna che ama, entrambe impegnate nella lotta operaia; dall’altro, quello del lavoro nella fabbrica di ceramiche di don Manuel Bello, suo mèntore, ricco borghese dalla incrollabile fede cattolica. Il romanzo è l'arazzo di un’epoca convulsa dove amore, passione per l’arte, rivolte sociali e vendette personali si fondono, nonchè il ritratto di una Barcellona capace di ribellarsi al grigio potere della tradizione, con grande attenzione da parte dell'A. per la Storia, di cui è studioso, e per i personaggi di cui parla.