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Il mondo senza di noi

Weisman, Alan

Giulio Einaudi editore 2008

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Cosa succederebbe se gli essere umani sparissero dalla terra? Secondo Alan Weisman, dopo solo 48 ore le metropolitane sarebbero inondate, dopo un anno l'asfalto si spaccherebbe man mano che l'acqua nelle crepe si congela, dopo 4 il ciclo gelo-disgelo sgretolerebbe i palazzi non piu riscaldati, dopo 5 basterebbe un fulmine a incendiare intere città. [...]
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento
    05/02/2021
      

    "Il giorno dopo la scomparsa degli umani, la natura prende il sopravvento e comincia immediatamente a far pulizia in casa – o meglio, a far pulizia delle case. Le spazza via dalla faccia dellaTerra. Tutte" - Questo è l'incipit del secondo capitolo: un po' di ironia e tanta inquietudine. Che fine farà la nostra casa quando non ci saremo più? E che fine farà la nostra terra quando non ci saremo più? ps:"nostra"? Un reportage da ogni zona del mondo verso un futuro non troppo remoto
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  • 22 / 22 utenti hanno trovato utile questo commento
    01/05/2019
      

    Luci ed ombre dell'interazione umana con l'ambiente

    Il libro di Weisman è un ottimo esempio di divulgazione scientifica di altissimo livello: ricco di spunti, equilibrato e scritto in maniera coinvolgente, il testo informa ed induce alla riflessione. Ipotizzando l'improvvisa scomparsa del genere umano, l'autore cerca di immaginare, con il supporto di esperti, le conseguenze di questo evento sull'ecosistema e le tracce più durature della nostra presenza sulla terra. Si tratta di un approccio inconsueto che offre l'occasione di evidenziare luci ed ombre dell'interazione umana con l'ambiente dalla preistoria ad oggi. Tra i numerosissimi esempi concreti citati nel testo, molti sono poco noti come, ad esempio, l'estrema fragilità strutturale delle città moderne, lo sterminio della megafauna per mano dell'uomo tra i 14.000 ed 13.000 anni fa (con la sola eccezione dell'Africa) oppure la presenza in pieno oceano Pacifico di un'area vasta quanto l'Africa in cui galleggiano rifiuti di plastica (vortice subtropicale del Nordpacifico). In effetti i prodotti chimici, tra cui plastica, concimi artificiali e pesticidi, ed i residui dell'industria nucleare dovrebbero essere le tracce più durevoli della nostra presenza sulla terra. L'autore dedica anche un capitolo alla strage degli uccelli (alcuni miliardi l'anno nei soli USA) dovuta alla caccia, alla presenza di piloni radiotrasmittenti e di tralicci dell'alta tensione, alle vetture sulle autostrade, ai vetri dei grattacieli, ai predatori importati (gatti, ratti o manguste) ed al disboscamento. Nel contempo, Weisman evidenzia le notevoli capacità di ripresa e di adattamento di fauna e vegetazione citando i casi delle aree forzatamente abbandonate dall'uomo come, ad esempio, le zone demilitarizzate tra le due Coree e le due Cipro oppure i siti contaminati (aree del Vietnam irrorate di diossina, Chernobyl o gli atolli del Pacifico in cui sono stati effettuati test nucleari). Dopo aver rassicurato che le possibilità di una scomparsa improvvisa e totale dell'umanità sono al momento assai scarse, l'autore conclude il suo libro perorando l'opportunità di una riduzione della popolazione mondiale per garantire l'equilibrio dell'ecosistema.
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