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1 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento22/02/2023
Recensione
Il maestro e Margherita di Michael Bulgagov E allora chi sei? Sono una parte di quella forza che eternamente vuole il Male, ma compie il bene. Faust , Goethe Quante volte vi è capitato di dubitare dell'esistenza di Dio? Quante volte vi è capitato poi di discuterne con qualche amico, per strada , in un bar o per telefono? Ecco, questa storia inizia proprio in questo modo. Due letterati, uomini di cultura Aleksandrovic Berljotz e Ivan Nikolaevic Ponyerev discutono tra loro su questo argomento in un bellissimo parco davanti ad un tramonto struggente. Figli probabilmente della modernità (siamo nella Russia degli anni '30 ma questa mi sembra una storia di oggi) discutono di Dio e giungono alla conclusione della sua non esistenza. Improvvisamente, davanti a loro vedono arrivare un uomo alquanto bizzarro, con un occhio verde e uno nero ,che si avvicina ed inizia a conversare sul tema. Probabilmente si avvicina troppo in fretta o sembra troppo interessato a conversare per essere un estraneo. Un professore di magia nera, un uomo distinto. Così ci viene presentato, tra ironia, mistero, simbolismo e fantasia Woland, il diavolo. L'arrivo a Mosca di Woland e della sua strana comitiva, sconvolgerà la vita degli uomini. C' è un diavolo Azazello, descritto in modo divertente e un enorme gattone che parla , cammina a due zampe, prende il tram e sembra proprio un essere umano . Devo dire che non ho avuto paura di questo diavolo descritto da Bulgagov perché egli sembra più un saltimbanco, un mago. Non sono mancati, lo ammetto, dei momenti in cui ho provato qualche brivido. Woland si esibisce in spettacoli di magia, davanti ad un pubblico numeroso e sconvolge il lettore con i suoi trucchi. Un po' come Bulgagov e questo romanzo: un'esperienza diversa. La sensazione è stata di una miscela di generi con una narrazione quasi teatrale, dove in ogni scena il lettore assiste ad uno spettacolo differente. Nella seconda parte del libro arriva il tema portante di tutto il romanzo: l'amore tra uno scrittore, chiamato il Maestro e Margherita. Un amore clandestino, un amore vero. Il Maestro ha scritto un romanzo non compreso dalla critica, con protagonista il famoso Ponzio Pilato. Ma il diavolo aiuterà i due amanti o si mostrerà insensibile anche davanti ad un tale sentimento? Non posso lasciarvi con questo dubbio, Bulgakov non lo farebbe mai. Naturalmente davanti all'amore tutte le porte della vita si aprono, anche quelle più misteriose e soprannaturali. L'amore permette anche all'arte di avere il proprio riconoscimento. Tutto è bene ciò che finisce bene? Sì, Bulgakov riavvolge tutte le trame e le sottotrame di questo capolavoro, con molti personaggi oltre a quelli principali. Ho pensato che in questa figura del Maestro ci sia quella di Bulgakov scrittore nel periodo staliniano nel quale alcune sue opere furono bruciate o pubblicate postume. Evidente la riflessione sull'arte e la critica politica, ma io mi sono goduta questa narrazione senza troppo pensare ai simbolismi. Un romanzo modernissimo, scritto con grande capacità narrativa. Una trama ricca e sorprendente. Personaggi ben caratterizzati e a mio avviso molto divertenti. Praticamente mi sembra di aver assistito ad uno spettacolo teatrale dove il registro utilizzato mi ha permesso di ridere, sognare, sperare, avere qualche brivido e riflettere sull'amore, mistero della vita...Forse il più grande di tutti! . Così la domanda di apertura del romanzo mi è tornata in mente. Esiste Dio? La mia risposta dopo questa esperienza è stata : si' , perché esiste l'amore. A tutti voi buona lettura. Simona StefanelliHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato