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Il Grande Iran

Acconcia, Giuseppe

Exorma <casa editrice> 2016

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Questo libro è il frutto di dieci anni di vita, di viaggi e ritorni in questo paese di Giuseppe Acconcia, uno dei più accreditati corrispondenti italiani dal Medio Oriente. [...]
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  • 6 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento
    10/02/2019   

    Un libro interessante

    Questo libro lo trovo stupendo e lo consiglio a chi sta facendo un lavoro sull'Iran, per una tesi o una ricerca bibliografica vi farà innamorare dell'Iran. Stupende illustrazioni in bianco e nero, bello l'indice a fine libro (scelta inaspettata dell'autore) e stupende illustrazioni in bianco e nero. Ma andiamo per ordine! Buona Lettura! IL libro ha una prefazione di Mohammed Tolouei , ha fotografie di Mohammad Ghazali ed è impaginato dall'omgrafica di Roma ma dopo la prefazione, contrariamente ad altri libri, non ha un indice perché è situato alla fine del libro e non all'inizio come ci si aspetterebbe, dopo le note, la bibliografia e l'elenco delle persone intervistate. La copertina è rigida e tutte le illustrazioni che troverete sono in bianco e nero e sta a voi trovare una correlazione con il capitolo che le precede o le segue. E' apprezzabile che sia stampato in carta ecologica e certificata FSC MIX e Ecolabel. Ha un'occhio di riguardo per le parole tradotte in farsi che sono traslitterate nel modo più fedele possibile alla pronuncia e scritte in corsivo (es. ulama, malek ol tojjar, anjoma...), i nomi li trovate scritti in farsi ma non in corsivo, altri termini sono stati trascritti in italiano. La traduzione della prefazione di Tolouei è stata fatta da Giacomo Longhi e si riassume in due pagine incentrate sull'importanza di conoscere l'Iran e più in generale la sua collocazione nel mondo orientale visto che comunemente col termine oriente si presuppone il mondo cinese, giapponese o indonesiano o al mondo del Medioriente o al mondo turco. DI questa prefazione è interessante come cambi il punto di vista di chi la legge, sul termine oriente pensato dagli americani si fa riferimento all'Europa se lo stesso termine lo considerano i giapponesi penseranno all'America e poi si fa accenno alla visione dell'orientalista Edward Browne. Il libro è scritto in prima persona e si apre con una esperienza autobiografica su Teheran frutto di 10 anni di lavoro che termina a pagina 15 per proseguire con un capitolo successivo inerente alla dinastia Qajar situata tra l'800 e il '900. I fatti storici proseguono con la rivoluzione iraniana del 1979 e gli eventi che l'hanno preceduta per poi concentrarsi sul periodo 1997-2005 che riguarda il terzo capitolo intitolato "La repubblica islamica e il movimento riformista", ha una bella illustrazione pag 76. Per conoscere "la società civile iraniana" dovete arrivare a pag. 89 e a pag. 97 si parla anche del giornalismo iraniano con l'illustrazione a pag. 98 raffigurante un uomo impiccato e della cultura e degli intellettuali a pag.104 e il movimento per la difesa femminile dieci pagine dopo, con una parte riguardante anche le ong. Il capitolo successivo si intitola "economia rivoluzionaria fondazioni e bazar" e da pag. 155 (capitolo successivo) si parla di Hassan RUhani concentrato sulla campagna elettorale, il programma nucleare e relative sanzioni e lo scontro su tv pubblica e università. L'illustrazione del bell'uomo forzuto a pag.166 ha attratto la mia attenzione inerente a musica, televisione e contestazione. Da pag.175 si parla di curdi con un focus sul passato curdo diKermanshah e di Sanandaj dove si parla anche di Barzani e Ocalan, mentre il capitolo successivo riguarda Khomeini a pag. 181. IL libro parla anche delle proteste del 2009 e del 2011 contro il presidente Ahmadinejad 2005-2013 e della svolta moderata di Ruhani dal 2013.Interessante la parte sul programma nucleare, tra le sanzioni, l'accordo di GInervra e la visione di Noam CHomsky e quella contraria di Shirin Ebadi. L'ultima parte riguarda la svolta e il cambiamento di Teheran dal sorgere della metropolitana al calo dei prezzi al calo progressivo del blocco sui social network tra cui Twitter e Facebook, per poi concentrarsi sull'ultimo capitolo a pag. 221 che si conclude a pagina 230 inerente alle rivolte del 2011, all'ascesa dei Fratelli Mussulmani in Egitto, in Tunisia, SIria e Libia al "Risveglio islamico.
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