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Il desiderio di essere come tutti

Piccolo, Francesco <1964- >

Giulio Einaudi editore 2013

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I funerali di Berlinguer e la scoperta del piacere di perdere, il rapimento Moro e il tradimento del padre, il coraggio intellettuale di Parise e il primo amore che muore il giorno di San Valentino, il discorso con cui Bertinotti cancellò il governo Prodi e la resa definitiva al gene della superficialità, la vita quotidiana durante i vent'anni di Berlusconi al potere, una frase di Craxi e un racconto di Carver... Se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all'indietro la strada è ben segnalata, una scia di intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli: il filo dei nostri giorni. Francesco Piccolo ha scritto un libro anomalo e portentoso, che è insieme il romanzo della sinistra italiana e un racconto di formazione individuale e collettiva: sarà impossibile non rispecchiarsi in queste pagine (per affinità o per opposizione), rileggendo parole e cose, rivelazioni e scacchi della nostra storia personale, e ricordando a ogni pagina che tutto ci riguarda. "Un'epoca - quella in cui si vive - non si respinge, si può soltanto accoglierla".
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    15/05/2023
      

    Il desiderio di essere come tutti è Francesco Piccolo che si racconta in una sorta di autobiografia collettiva in cui non solo cercare di allacciare e ricucire tutte le ferite degli anni Piombo. Dal 68' in piccola parte, alle Brigate Rosse passando per la strage di Piazza Fontana fino agli 80 e inoltrati. Vi è molto nel racconto di Francesco Piccolo un'idea di raccontare una sinistra politica in chiave molto autentica e che mi è piaciuta. Come se la politica e il bene comune avesse vissuto un altruismo e un sentire del bene comune che tuttavia oggi non esiste più, (erano altri tempi). Il titolo riassume questa voglia di stare nella collettività, di dialogo e di partecipazione che oggi è svanito. Allora vi era la voglia di un "costruire insieme", cosa che oggi si è trasformato in egoismo e Piccolo si sofferma molto su questo, ma anche sull'attentato delle Brigate Rosse ad Aldo Moro, come se dopo quel giorno, qualcosa nel nostro paese (Italia), si fosse fermato per sempre. Ecco perché di " il desiderio di essere come tutti", ossia l'essere uniti identificandosi appieno in una comunità.
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  • 4 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento
    15/03/2021
      

    Il goal di Sparwasser

    Un libro molto interessante già solo per il racconto della partita tra Germania Ovest e Germania Est. Più in generale, un modo per vivere con qualche dettaglio in più periodi della storia italiana in cui ero troppo giovane per capire. C'è indubbiamente un po' di amarezza per ciò che poteva essere e non è stato, ma in generale il racconto offre qualche chiave di lettura interessante per vivere alcune sconfitte (o mancate vittorie) personali e generali in maniera più rilassata.
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  • 8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento
    16/12/2018
      

    Dal rapimento Moro fino all'avvento del Berlusconismo passando per i funerali di Berlinguer, Piccolo delinea 35 anni di evoluzione della sinistra, mescolando fatti personali, considerazioni politiche e riflessioni esistenziali delinea perfettamente il quadro entro cui è maturata la crisi della sinistra: la progressiva incapacità di essere autenticamente popolare e universale e il suo spezzettarsi in mille correnti e formazioni. Nel passaggio dal compromesso storico alla questione morale, quando il PCI con Berlinguer prima sceglie la responsabilità ma, in conseguenza all'assassinio di Moro, ripiega completamente sui principi, la sinistra (intesa nel suo complesso non solo come dirigenza di partito) perde il contatto con la realtà e nel mantenersi pure si fa per forza di cose estranea. Piccolo (attraverso tra l'altro ricordi personali, film, libri, incontri fortuiti) descrive bene come la presunta purezza di chi si faceva forte dei propri principii (principii tra l'altro che condivido) si tramutasse presto in disprezzo e spocchia. Nel credersi i più puri di tutti non si è certo disposti ad accettare l'impurità di chi a sua volta si crede il più puro, nel credersi sempre e comunque dalla parte della ragione si perde il senso della responsabilità collettiva. Il libro è del 2013, nei 5 anni passati il centrosinistr, dopo aver vinto anche se di stretta misura le politiche, ha cercato di saldare il legame con la maggioranza del paese ma lo ha fatto probabilmente nel modo peggiore: mascherando l'ambizione e l'arroganza di alcuni individui dietro il dovere della responsabilità, rispondendo alle paure e all'insicurezza nello stesso modo della destra, senza essere capace di porre le questioni di principio che l'avevano caratterizzata. Assistiamo così alla dispersione e all'atomizzazione di quello che fu il più grande partito comunista occidentale e, senza ombra di dubbio, il più democratico.
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  • 7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento
    05/08/2018
      

    Un libro.....

    .. emozionante. Occorre pensarla in un certo modo però per avere una vicinanza emotiva. La Nazionale di Calcio della Germania Est che batte l'opulenta Nazionale dell'Ovest. Berlinguer ai lavori del Congresso Socialista. Il Governo Prodi fatto cadere da Bertinotti che consegna così l'Italia per 20 anni a Berlusconi. Tanti errori. Tante emozioni. Tanta passione.
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  • 19 / 21 utenti hanno trovato utile questo commento
    11/12/2014
      

    E allora?

    Se non siete interessati all'infanzia, adolescenza e maturità di Francesco Piccolo questo libro non fa per voi. Al traguardo dei 15 anni del protagonista/autore ho deciso che potevo restituire il libro. Che comunque è ben scritto.
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