Lo scorrere del tempo e l'amara considerazione di aver probabilmente (oppure no?) gettato alle ortiche una vita intera in attesa di qualcosa che non arriverà mai, o che arriverà ma per scherzo del destino non ci riguarderà. E poi svegliarsi una mattina e capire che è tutto finito, che i ponti sono stati irrimediabilmente tagliati, che gli altri ci guardano con occhi diversi. Ecco cos'è "Il deserto dei tartari". Un capolavoro assoluto, uno dei libri che si ricordano per una vita intera.

Il libro rappresenta un pò la vita di ciascuno di noi, fatta di sogni, di aspettative e di speranze, nonché di angosce e paure. E senza che uno se accorga la vita passa, il tempo scorre e consuma la vita. Ho trovato molto interessante e riflessivo il messaggio che cela l'autore dietro questo libro che lo paragona al viaggio della vita. Ma non posso assegnare 5 stelle. Libro assai lento, a tratti noioso, povero di dialoghi che mi ha trattenuto a fatica.

Quante volte, nel corso della vita, rimandiamo le decisioni importanti, gli obiettivi prioritari, i sogni nel cassetto? Questo libro ci fa capire come si può buttare la propria esistenza aspettando un giorno che non arriverà mai, un momento propizio che in realtà è già passato. Perché in fondo anche noi, impegnati nel tran tran quotidiano, siamo sugli spalti della fortezza Bastiani ad osservare il deserto dei Tartari in perenna attesa di ...