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Il delitto di Giarre : 1980: un caso insoluto e le battaglie del movimento LGBT+ in Italia

Lepore, Francesco <1976- >

Rizzoli <casa editrice> 2021

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Quasi abbracciati e mano nella mano, uccisi entrambi da un colpo di pistola alla testa. Furono trovati così, il 31 ottobre 1980, sotto un enorme pino marittimo nella Vigna del Principe a Giarre, i corpi del venticinquenne Giorgio Agatino Giammona e del quindicenne Antonio Galatola, detto Toni. I due erano scomparsi quattordici giorni prima. [...]
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    25/01/2022
      

    Fa male, ma è necessario leggerlo

    n'inchiesta pubblicata da Rizzoli che è ancora molto necessaria. Francesco Lepore ci offre un attento e dettagliato quadro sul delitto di Giorgio Giammona e Toni Galatola, due ragazzi che non troveranno mai giustizia in un Paese segnati, anzi lacerato dall'omofobia e dall'omertà. Due ragazzi che sono morti mano nella mano, che non hanno ricevuto nemmeno il funerale insieme (nonostante, a onor del vero, il parroco volesse celebrarlo insieme per pietas cristiana), e che ancora oggi non hanno riconoscimento del loro amore da parte delle loro famiglie. "Megghiu nu figlio mortu ca puppu" (meglio un figlio morto che frocio) non è una frase che è rimasta ancora alla vicenda degli anni 80, è qualcosa di cui ancora oggi non si parla e che circola come un veleno nella società, sottopelle diciamo. Si tratta di una lettura perciò che fa davvero male, e che forse è rischiarata solo dalla "riscossa arcobaleno" che si è generata dal delitto fino al ddl Zan. Ho trovato interessante la ricostruzione della formazione delle battaglie e dei traguardi del movimento LGBT+, e anche della formazione del Fuori! con particolare sguardo, ovviamente, alla Sicilia e ho trovato molto attuali le parole del manifesto di denuncia di Giuseppe Di Salvo del Fuori! di Palermo "Io so" : "Il Fuori! di Palermo sa e accusa: le istituzioni (famiglia, scuola, colleghi, fabbriche, esercito) che propongono stereotipi rigidi, violenti, MASKILI. Modelli culturali che necessariamente spingono gli eteroimbecilli a linciare, a soffocare, a opprimere quanti a questi modelli non vogliono sottostare." Come dichiara l'autore, questo libro è un memoriale della vita, morte e risurrezione di Giorgio e Toni, ed ci è riuscito perché il loro amore è racchiuso in ogni singola battaglia che il movimento Lgbt+ porta avanti in questo Paese, e risorge ogni qual volta alle coppie Lgbt+ vengono riconosciuti i loro diritti, come il matrimonio a Giarre di Gino e Massimo quarant'anni dopo il delitto.
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