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Il complesso di Telemaco : genitori e figli dopo il tramonto del padre

Recalcati, Massimo

Giangiacomo Feltrinelli Editore 2013

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Edipo e Narciso sono due personaggi centrali del teatro freudiano. Il figlio-Edipo è quello che conosce il conflitto con il padre e l'impatto beneficamente traumatico della Legge sulla vita umana. Il figlio-Narciso resta invece fissato sterilmente alla sua immagine, in un mondo che sembra non ospitare più la differenza tra le generazioni. [...]
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    28/12/2020
      

    Il complesso di Telemaco

    In questo saggio l'autore analizza come il rapporto tra padri e figli cambia con il mutare delle situazioni socio culturali. I miti greci rimangono un punto fermo per cercare di comprendere i sentimenti di questi anni troppo veloci. Quattro tipologie di figlio che hanno caratterizzato la storia, da Edipo che non riesce ad essere figlio, Narciso che rimane ripiegato su se stesso, fino al figlio Telemaco che recupera il valore dell'attesa con il suo desiderio del ritorno del padre, della legge e del rispetto. Uno sguardo positivo del futuro sul giusto erede, non di un Regno, ma della legge e della parola. Molti spunti di riflessione che possono aiutare nel rapporto tra padri e figli:il figlio Telemaco rappresenta un insegnamento per un modello sano di filiazione, che dal padre apprenderà il senso della vita attraverso il desiderio, un desiderio sano.Recalcati, con chiarezza nell'interpretazione Socio-psicoanalitica dei nostri tempi in cui i ruoli tra padre e figlio latitano spesso, invita a riesaminare con attenzione ed intelligenza i rapporti. L'autore, anche con citazioni letterarie e cinematografiche, induce a sperare che non tutto è perduto, malgrado si viva nell'epoca del l'evaporazione del padre. Elda Tozzi Biblioteca P. P. P
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    17/11/2020   

    Recensione di Rita Circolo dei lettori Biblioteca Pasolini

    Questo saggio è uno dei tre libri scritti da Recalcati sull’evaporazione del padre nella nostra società. La complessità del rapporto tra padre e figlio è analizzata in chiave psicanalitica e sociale. Nel complesso di Edipo si ha una figura di figlio che vede il padre come rivale invece nel complesso di Telemaco il figlio attende le indicazioni del padre. Interessanti i riferimenti alle opere cinematografiche : Habemus Papam (incapacità del padre di assumersi le proprie responsabilità eSalò o 120 giornate di Sodoma (godimento sfrenato che spegne ogni desiderio). La sua conclusione sembra ottimistica in quanto i figli della società odierna sono come Telemaco in attesa del padre come guida e riferimento. Un libro comunque che ho trovato difficile da interpretare e credo che, per capirne in pieno il significato, senza avere letto gli altri due che compongono la trilogia(“Cosa resta del padre”pubblicato nel 2011 e “Il segreto del figlio” del 2017).
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  • 5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento
    17/11/2020
      

    TANTI CONCETTI FILOSOFICI

    Sono tanti i concetti filosofici che Recalcati tratta in questo saggio., rifacendosi ad illustri personaggi della storia ... quali Gesù, Freud, Nietzsche, Lacan... tutto ciò per dare peso a valori che la nostra attuale società ha perso. Ed è qui che chiama in causa Telemaco , contrapponendolo ad altri due personaggi mitologici: Edipo e Narciso che hanno storie diverse ed emblematiche al contempo. Ebbene Telemaco è destinatario di una eredità paterna che manca quasi totalmente ai nostri figli! Tante le citazioni: Legge del desiderio , Legge della Parola , concetto di "libertà" che non va separata dalla Responsabilità , ecc. Questo saggio mira a farci riflettere sulle tante lacune del nostro tempo, che sappiamo bene. Saggio troppo tecnico e ripetitivo nei concetti. (Claudia Pavan - Circolo Lettori Biblioteca Pasolini)
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  • 4 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento
    17/11/2020   

    Il complesso di Telemaco

    I Nelle prime pagine questo saggio appare come fosse riservato agli “addetti al lavoro”poiché Recalcati usa una terminologia alquanto complessa. Di seguito si avvale tuttavia di esempi tratti da opere cinematografiche e letterarie che chiariscono egregiamente il suo pensiero. Il tema centrale del libro è il disaggio del nostro tempo poiché siamo in presenza di una metamorfosi generazionale in cui è venuta meno la funzione dei padri diventati afoni, incapaci di trasmettere orientamenti dell’Ideale. In sintesi il saggio è molto interessante poiché, analizza le cause del predetto fenomeno di disorientamento da attribuire in parte ad una certa cultura degli anni 70 (rifiuto del limite ecc.), a cui si è aggiunta l’ampia diffusione di una mentalità neocapitalista impegnata ad ampliare i bisogni dell’uomo.Saggio consigliato ai genitori e figli per cui Recalcati ravvede in Ulisse il padre devoto e responsabile nei confronti della propria famiglia e in Telemaco, troppo giovane e limitato per contrastare i Proci, il figlio giusto che anela il ritorno del padre per ripristinare la legge sacra dell’ospitalità. (Innocenzi Anna Maria- biblioteca P.P.Pasolini)
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    14/11/2020   

    L'evaporazione del padre

    Ritengo che il saggio sia un po' ripetitivo, però ciò non toglie efficacia al testo, in quanto l'autore puntualizza un problema che affligge la società di oggi: la "mancanza del padre". Vengono messi in risalto due aspetti di questa figura, sia al passato che nel presente. In passato il padre incarnava esageratamente la legge della parola, era il cosiddetto "padre padrone", oggi invece, il padre latita... Tende ad assumere il ruolo di figlio o amico del figlio e non riesce a trasmettere quella sicurezza di cui il figlio ha bisogno. Mi ha particolarmente colpito il riferimento dell'autore ad Abramo e a Isacco. In tal senso io sono del parere che il genitore non debba sacrificare la vita del figlio, ma debba prendere coscienza che bisogna lasciarlo libero di trovare e poi di percorrere la propria strada, anche sbagliando. Al padre spetta il compito fondamentale di dare sicurezza, grazie alla sua presenza. (Maria Teresa Savo - Circolo dei lettori della biblioteca Pier Paolo Pasolini)
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    14/11/2020   

    Un "nuovo" Telemaco e un "nuovo" Odisseo

    Il saggio è focalizzato sul rapporto padre/figlio e sull’attuale “evaporazione” della figura genitoriale. Il figlio-Narciso, concentrato su se stesso, senza autentico desiderio e senza “eredità generazionale”, ha ormai sostituito la figura del figlio-Edipo, in eterno conflitto con il padre, simbolo dell’inflessibile tradizione, e la figura del figlio-Anti-Edipo, desideroso di essere addirittura “senza padre”, radicalmente solo. Ma entra in gioco anche la figura del figlio-Telemaco, che ricerca Odisseo, cioè l’Altro, per “rinascere” insieme a lui, per condividere la Legge della parola. L’autore parla di “complesso di Telemaco”, per indicare non una distorsione della mente, bensì un atteggiamento positivo, l’unico che possa ridare consistenza alla figura paterna. Telemaco guarda il mare, ma non passivamente. Decide, infatti, di intraprendere un “viaggio dell’anima” estremamente rischioso, per “conoscere” finalmente il genitore. È interessante anche l’immagine che l’autore ci offre di Odisseo: l’eroe, per tutti noi l’uomo dal multiforme ingegno, astuto e coraggioso, rappresenta anche colui che lotta per “tornare a Itaca”, dove troverà… “Altro” rispetto a ciò che ha lasciato: un “nuovo” sentimento d’amore per Penelope, un “nuovo” figlio, un “nuovo” regno… Riscoprirà la funzione dell’autorità genitoriale, involontariamente evaporata sul nascere a causa della guerra di Troia. Dunque, Odisseo, eroe così “antico”, incarna il nostro auspicabile futuro, il padre che si assume le proprie responsabilità e ritrova se stesso agli occhi del figlio. E padre e figlio, consapevoli dei loro ruoli, diversi ma complementari, saranno portatori di libertà individuale, ma entrambi eredi della Legge della parola. (Simonetta Cretoni - Circolo dei lettori della biblioteca Pier Paolo Pasolini)
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    13/11/2020
      

    Interessante e istruttivo saggio sul rapporto padre-figlio ai giorni nostri: tante criticità e anche speranza. L’attuale crisi del padre (e degli adulti in generale) può essere la naturale conseguenza della transizione dalla figura definitivamente tramontata del padre-padrone (il padre che incarna la Legge) a quella del nuovo padre e dei nuovi figli “Telemaco”. Un nuovo padre che trasmette la Legge del limite e del desiderio alle successive generazioni, non per imposizione ma attraverso la testimonianza del suo assoggettamento a quella stessa Legge. Tesi avvincente e suggestiva. Saggio utile anche per avvicinarsi alla logica e al linguaggio delle teorie psicoanalitiche, piene di simboli e riferimenti mitologici. Giorgio Imperoli - Circolo Lettori Biblioteca Pasolini
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    13/11/2020   

    UN NUOVO BISOGNO NELLA NOSTRA SOCIETA'

    L’autore ha individuato nella figura (mitica) di Telemaco un nuovo bisogno nella nostra società che metta fine all’evaporazione del padre. Ci ricorda come nel secolo scorso il rapporto padre figlio si sia modificato, passando dal figlio Edipo a anti - Edipo, poi a Narciso e quindi a Telemaco. Paragona i nostri tempi con “La notte dei Proci” dove il godimento di costoro è un godimento senza desiderio, senza limiti, senza gli ostacoli della legge della parola che allora poteva essere la legge dell’ospitalità: legge non scritta, appunto, della parola. Il linguaggio usato da Recalcati è quello lacaniano, dell’École Freudienne fondata da Lacan, che ricalca quello freudiano anche se con sfumature diverse. La legge della parola, la legge del padre, l’eredità, sono assimilabili al Super io sociale, al super io familiare, al super io personale. L’evaporazione di questi “padri” comporta l’eliminazione dei limiti, ne “La notte dei Proci” il desiderio è inesistente perché tutto è permesso, è puro godimento senza aver avuto il desiderio di averlo: Recalcati lo definisce “godimento mortale” Oggi più che mai dovremmo riflettere su questi aspetti, la pandemia Covid-19 sta facendo una strage, eppure centinaia di persone, e non mi riferisco a chi pacificamente manifesta per avere un ristoro alle perdite economiche, ma a quelli che al grido di “libertà, libertà”, dimenticando che la loro libertà finisce dove inizia quella degli altri. Guglielmo, Cicolo Lettori Biblioteca Pasolini.
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