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Il canto di Penelope : il mito del ritorno di Odisseo

Atwood, Margaret

Ponte alle Grazie <casa editrice> 2018

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Fedele e saggia, Penelope ha atteso per vent'anni il ritorno del marito che, dopo aver vinto la guerra di Troia, ha vagato per il Mar Mediterraneo sconfiggendo mostri e amoreggiando con ninfe, principesse e dee, facendo sfoggio di grande astuzia, coraggio e notevole fascino, e guadagnandosi così una fama imperitura. [...]
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    06/04/2022
      

    Ormai ho detto centinaia di volte che non sono un'appassionata delle riscritture dei miti, ma questa volta mi sono sorpresa perché l'abilità e lo stile di Atwood mi hanno fatto innamorare da subito della storia. Forse perché così diretta, che non fa l'occhiolino al lettore ma lo mette subito in riga sulla crudeltà della condizione delle donne. Difatti sono le donne le protagonisti: Penelope e le sue dodici ancelle, prima stuprate dai pretendenti e poi impiccate da Ulisse. Ho personalmente apprezzato la scelta di lasciare inizialmente maggiore spazio a Penelope per dare alle ancelle il ruolo del Coro, mentre man mano che la storia prosegue ecco che quest'ultime prendono il sopravvento e tormentano la vita ultraterrena di Ulisse. Un libro al tempo stesso scorrevole e molto crudo, da consigliare assolutamente. L'unica pecca (a livello personale) forse il processo a Ulisse ambientato nel Ventunesimo secolo, ma inserito nella narrazione dell'Ade, lo trovo comunque sia adeguato. Struggente il dolore di Penelope nell'apprendere la morte delle sue ancelle, delle sue bambine, a cui aveva affidato il compito di sorvegliare, di darsi ai pretendenti per tenerli a bada, una sofferenza che un uomo non può comprendere fisicamente, in quanto vedrà sempre un difetto, una debolezza, una volgarità nella donna (e i continui e tristi avvenimenti ci fanno vedere che non sono visioni relegate al passato, purtroppo).
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    12/08/2020
      

    Qui parla Penelope...

    Margaret Atwood è una scrittrice come pochi, capace di scovare nell’animo umano. In questo libro da voce ad uno dei personaggi più famosi e silenziosi della letteratura, alla moglie dell’eroe, Odisseo. Nessuno poteva farla diventare umana una donna simbolo come Penelope. Invece Atwood ci riesce. Alla grande. Non è il racconto dell’ancella (che ho tanto amato assieme con il seguito, in cima tra i miei preferiti di sempre) ma è un bel libro.
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