A determinare le nostre scelte non sono solo l'economia, la forza militare, la storia, la cultura, la fede religiosa: anche le emozioni hanno un ruolo determinante nel plasmare la storia.
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Otto anni dopo l'11 settembre, spiega Moïsi, il mondo è diviso in tre grandi aree: l'Occidente, dominato dalla paura di perdere la propria supremazia e il proprio benessere; il mondo arabo, dominato dal risentimento per essere stato escluso dal boom della globalizzazione; i paesi emergenti, come Cina e India, dominati invece dalla speranza. La geopolitica delle emozioni esamina questi diversi stati d'animo, le loro radici e le loro ragioni.
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