Il film racconta gli ultimi quattro mesi della vita di Giancarlo Siani, ucciso con dieci colpi di pistola. Aveva 26 anni. Faceva il giornalista, o meglio era praticante per "Il Mattino", prima da Torre Annunziata e poi da Napoli. E' stato l'unico giornalista ucciso dalla camorra.
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Durante la sua ultima estate dal Vomero, dove abitava, tutti i giorni scendeva all'inferno di Torre Annunziata, regno del boss Valentino Gionta. Tutto, in quel periodo, ruotava intorno agli interessi per la ricostruzione del dopo terremoto e Giancarlo vedeva. E capiva. Si muoveva fra camorristi, politicanti corrotti, magistrati pavidi e carabinieri impotenti.