Dettaglio del documento
- Lo trovi in
- Scheda
- Commenti
- Chi ha letto questo ha letto anche...
Se vuoi inserire un commento a questo documento o indicare con un voto da 1 a 5 la tua preferenza inserisci il tuo codice utente e la tua password dal pulsante Accedi in alto a destra.
Non sei ancora un nostro iscritto? REGISTRATI ON-LINE!!
Non sei ancora un nostro iscritto? REGISTRATI ON-LINE!!
-
01/12/2021Pubblicato nel 1952 questo romanzo è un insieme grandioso di tanti tasselli che a volte esulano dal mero racconto. 1. Ariadne Oliver, l'altr'ego di AC, interviene nella scena con dirompenza, sbuffa, semina mele, dice la sua, si erge faro nella nebbia e poi se ne ritorna alla sua dimora. Eppure non è una meteora. Mai come questa volta sembra proprio che AC entri nella sua scena, dica la sua veementemente, soprattutto contro le trasposizioni dei romanzi gialli, l'arrivismo dei commediografi e la voglia di seguire il pubblico e non la trama. 2. Poirot bistrattato e amato. L'amore e odio che la sua creatrice prova per il suo "figlio" più illustre è palpabile. Lo abbassa nelle prime pagine, lo sbeffeggia quasi e poi non può fare a meno delle sue celluline grige per risolvere un intricato caso. Eppure sembra proprio detestarlo a volte... 3. La vicenda. Un vero cluedo con più persone indagabili si svolge nel classico paesino della campagna inglese (quello dove le scarpe strette di Poirot si infangano sempre), pieno di gente strana e insospettabile, o sospettabile e banale. Dove un oggetto non è un mero oggetto, una foto non racconta una storia e soprattutto bisogna stare attenti a chi sia chi e... Questo romanzo è prego di cose, non solo di vicende umane da romanzo giallo, pieno di critiche, di battute e stilettate, ma anche di attenzione alle vicende, alla giustizia, all'umanità. Forse un po' troppo e in qualche modo il troppo stroppia ma siate benevolenti in questo caso!Hai trovato utile questo commento?
SI NO | Segnala come inappropriato