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Febbre

Bazzi, Jonathan

Fandango 2019

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Jonathan ha 31 anni nel 2016, un giorno qualsiasi di gennaio gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. [...]
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  • 4 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento

    Paolo Tamagnone

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    28/05/2022   

    Esordio potente

    Una storia autobiografica molto forte; il protagonista vive nell’hinterland milanese, nella famigerata Rozzano, nelle case popolari, balbetta, è gay e figlio di genitori giovanissimi che ben presto divorziano.La febbre del titolo si protrae per un lungo periodo finché Jonathan scopre di essere sieropositivo.Ho preferito di gran lunga i ricordi d’infanzia rispetto alla parte un po’ ripetitiva e lunga sulla scoperta e l’evoluzione della malattia.Il libro è avvincente, non ho letto il secondo libro dell’autore ma non sarà facile, una volta esaurito il filone autobiografico, trovare materiale altrettanto incandescente.
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  • 7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento
    28/04/2021
      

    La malattia dell'io

    In questo testo la scoperta della malattia fisica diventa il punto di partenza per indagare la sofferenza psicologica dell'autore. Racconti di un'infanzia difficile si alternano al calvario della diagnosi della sieropositivita' in un flusso di coscienza terapeutico. Un libro che si legge tutto d' un fiato, toccante e a volte sconvolgente.
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  • 11 / 12 utenti hanno trovato utile questo commento
    14/10/2020
      

    Libro appassionante

    Si legge con voracità questo libro autobiografico esordio di un giovane scrittore milanese. Che è sieropositivo lo urla , dopo aver tremato e sofferto di paranoia a lungo, perchè dice che basta nascondersi, essere malati non è mai una colpa. Bella la scrittura e la narrazione che si svolge un capitolo all'indietro nell'infanzia sofferta a Rozzano nell'hinterland milanese, e un capitolo dedicato all'oggi , alla scoperta della sieropositività e a come la vive. Speriamo che sappia superare l'esordio e ci regali altri bei libri.
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  • 9 / 10 utenti hanno trovato utile questo commento
    08/10/2020
      

    Una scrittura schietta, incalzante come l'alternanza dei tempi narrativi, un racconto autobiografico molto potente per la sua sincerità. Consigliato.
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  • 8 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento
    17/09/2020
      

    Libro autobiografico, e per questo ancora più apprezzabile, che mi ha fatto riflettere su molti punti. Mi hanno colpito soprattutto le descrizioni della periferia e degli episodi difficili vissuti da bambino in un contesto non facile e la voglia di aprirsi di questo autore che urla al mondo intero il suo malessere. Argomenti molto interessanti e attuali. Bel libro.
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  • 5 / 14 utenti hanno trovato utile questo commento

    Michele D'apuzzo

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    16/09/2020
      

    Febbre, ripescato tra i finalisti dello Strega, è un libro mediaticamente costruito a regola d'arte. Il tema della sieropositività traccia questo romanzo autobiografico assumendo il ruolo catalizzatore per il pubblico. La struttura narrativa usa l'espediente, ampiamente abusato, delle due storie temporali parallele evidenziando una serie di cliché triti e ritriti tra cui la vita difficile delle periferie industriali. Ad aggravare il tutto ci pensa una prosa pessima completamente priva di complessità e ricchezza lessicale che scorre come un diario, o meglio forse come una sorta di blog, senza la minima traccia di pathos con un uso elementare della punteggiatura . Alcune, peraltro lunghe, parti del romanzo si dipanano per senza raccontare praticamente nulla per decine di pagine. In conclusione uno dei peggiori libri letti nel corso dell'anno , banale e prosaicamente pessimo. OnePointFifty-Star Book
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  • 6 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento

    Nicole Spallina

    06/09/2020
      

    Sarà che la sieropositività è un tema per me molto importante, sarà che la scrittura di Bazzi è molto matura nonostante si tratti di un esordio, sta di fatto che ho letto Febbre tutto d'un fiato e ho fatto fatica a posarlo anche dopo averlo finito. Non posso fare altro che applaudire di fronte a tanto coraggio.
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  • 10 / 10 utenti hanno trovato utile questo commento
    04/09/2020
      

    ESORDIO INTERESSANTE

    Bell'esordio quello di Jonathan Bazzi. Attraverso la narrazione della scoperta dello sieropositività l'autore ci accompagna in un viaggio che parte da Rozzano -hinterland di Milano, dove labilissimo è il confine tra ciò che è legale e ciò che non lo è - fino a giungere a Milano. Un viaggio non solo sentimentale, un romanzo di formazione di un bambino cresciuto dai nonni, che vede e vive la violenza familiare, fino alla constatazione dell'omosessualità e alla sua accettazione, anche attraverso esperienze di varia natura. Consigliato.
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  • 8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento
    02/09/2020
      

    Bel libro

    Sì legge a rotta di collo come in preda a una febbre, un libro autobiografico molto bello in cui si alternano la storia presente e quella del passato. La febbre del titolo è quella che Jonny si porta dietro per un lungo periodo senza che se ne capisca la causa, ma anche quella che guida la sua vita personale, preda di un disturbo d'ansia che ha le radici nell'infanzia. Una lingua diretta, asciutta e senza ricami, perfettamente padroneggiata. Candidato, giustamente direi, allo Strega.
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  • 8 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento
    22/07/2020
      

    Un libro che lascia il segno

    La periferia è quella di Milano, Rozzano per la precisione. Qui è difficile essere se stessi se non sei un bullo, uno che sa fare a botte e conosce le leggi della giungla; Jonathan, è sensibile, balbuziente, gay e poi si scoprirà anche sieropositivo; a Rozzano, con queste caratteristiche vivi male. Il suo obiettivo è andarsene: Biografia dell’autore, scritta con un andirivieni dal passato al presente, quasi un flusso di coscienza, crudo a volte, con una lingua diretta e veloce che martella. Temi importanti e scomodi, narrati e messi a nudo dalla prospettiva di chi li vive con quotidianità.
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