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1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento29/12/2020
Consigliato
Voglio iniziare questa recensione dalla cosa che mi è piaciuta meno, ovvero il finale che mi ha lasciato piuttosto perplessa per le strade prese da Jack e Chuckie, forse la svolta di Chuckie (che non dico per evitare spoiler) mi ha sorpreso meno, visto a cosa ci aveva abituato durante l'intero racconto, ma nonostante i segnali che a volte Jake aveva mandato durante la lettura non mi sarei aspettata ** spoiler alert ** la sua scelta in campo sentimentale, mi è parsa l'ennesima scelta disperata. ** end spoiler alert ** Tolto quanto ho appena scritto ho adorato il resto del libro, è un atto d'amore verso Belfast, come ci viene anche annunciato nell'incipit che riporta: "Tutte le storie sono storie d'amore". Attraverso le vicende dei protagonisti ci viene descritta come una città dalle molteplici anime, dove cattolici e protestanti convivono andando a braccetto, come Jakson e Charles, oppure facendosi la guerra uccidendo altri Irlandesi, come viene più volte ricordato nel libro. Sicuramente non era facile vivere in "un mondo" dove la conta delle morti e delle bombe era all'ordine del giorno, si deponeva un mazzo di fiori e si andava avanti come se non fosse successo niente, gli attentati erano diventati parte della quotidianità e sicuramente questa incertezza del domani mi è stata trasmessa benissimo dal romanzo. Nonostante questo sia solo un romanzo, ho vivido il ricordo dei telegiornali di quando ero ragazzina che annunciavano l'ennesimo attentato in Irlanda e ricordo bene anche quando ci fu la fine delle ostilità, all'epoca questo mi sembrava un posto così lontano da me e invece è praticamente "dietro" casa e in quella che dovrebbe essere un'Europa "civile". Ora sono curiosa di sapere com'è Belfast 20 anni dopo e spero di poterlo vedere con i miei occhi quanto prima. Chiudo con un piccolo estratto del capitolo 10, capitolo che ho adorato dalla prima all'ultima parola: … É solo in piena notte che la città sembra un insieme organico, un tutto unico. Quando i suoi abitanti dormono, il disordine diurno si ricompone e, per lo meno geograficamente, la città appare un'entità compatta… Per quanto incantata e sfavillante, Belfast parla chiaro. Le bandiere, le scritte sui muri e i fiori sui marciapiedi parlano chiaro. É una città in cui la gente é pronta a uccidere e a morire per pochi brandelli di stoffa colorata… Un'assurdità, un rompicapo che avvelena il sangue, una spirale senza fine che impedisce ogni cambiamento… Ma di notte, in mille modi diversi… Sembra il centro dell'universo… Dovreste fermarvi una notte in Cable Street, e mentre il vento vi sferza il viso, ascoltare immobili, in estasi, la voce di un passato sconosciuto. Allora, non riuscireste piü a staccarvi questa città di dosso. In centro e nei quartieri popolari, le strade, come luci nella casa dei vicini, raccontano di gesti, desideri, sofferenze e ricordi. L'intera superficie della città pullula di vita. Il terreno reso fertile dalle ossa dei suoi innumerevoli morti. La città é uno scrigno di storie e di racconti presenti, passati e futuri. É un romanzo…Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato