«L'unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti e cercare la distanza giusta, che è lo stile dell'unicità». Così scrive l'A. in un brano del libro, che si presenta all'apparenza come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. L'A.
[...]
delinea le differenti nature dei due: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua, incline a riceverli quella di Pia Pera per la sua anima prensile, sensibile e propensa alle illusioni. E ne ridisegna i tratti: fisionomia spigolosa e lineamenti marcati del primo, aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra poi anche le differenti condotte: l'ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie e la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore...