Le memorie di Alberto Pallecchi sono importanti per molti aspetti: anzitutto, avvalorano la tesi secondo cui tra soldati italiani e soldati tedeschi non vi fu mai un vero rapporto di amicizia, dato che per gli italiani, al di là di quanto enunciato dalle leggi razziali del regime fascista, l'antisemitismo e la cattiveria di cui si alimentava, come pure la brutalità dimostrata in più occasioni dall'esercito tedesco nei confronti delle popolazioni occupate, erano comportamenti criminali e come tali venivano considerati dai soldati italiani, sia pure nei limiti imposti dalla disciplina militare e dal fatto che l'Italia era alleata della Germania. In secondo luogo, ribadiscono ancora una volta la scarsa incisività dell'esercito italiano in una guerra di movimento (data l'insufficiente dotazione di mezzi corazzati), oltre all'inadeguatezza di un equipaggiamento non in grado di reggere ai rigori dell'inverno russo.
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