Racconta attraverso i risultati di numerose ricerche scientifiche l'impatto negativo sull'apprendimento e sulla salute psichica e fisica di un uso eccessivo e distorto dei media digitali. Appassionato e disordinato come non ci si aspetta da uno scienziato. La mancanza di freddezza toglie efficacia al messaggio. Che era più forte, più chiaro, più individualmente testimoniato in "Internet ci rende stupidi?" di Nicholas Carr. Tuttavia alcuni aspetti legati alle neuroscienze e la parte finale sulle posizioni dei partiti politici e delle istituzioni tedesche sono molto interessanti e istruttivi.

Siamo giunti al fatidico punto di non ritorno? Il professor Spitzer pensa chiaramente di no, ed è per questo che ha scritto questo manuale di autodifesa - critica - nei confronti dei tanti strumenti digitali. Mentre serie come Black Mirror ci dipingono un baratro senza redenzione, eccoci finalmente un testo documentato con dati istituzionali ed accademici sulle effettive conseguenze di un uso irresponsabile degli strumenti tecnologici. Da leggere prima di regalare ad un nipote un tablet, magari con l'abbagliata speranza di aiutarlo nei compiti. Ben diverso da un cieco manifesto anti tecnologico, il testo del prof. Spitzer è invece un inno alla responsabilità, alle grandi capacità del cervello umano di cui stiamo perdendo percezione e memoria, e, soprattutto nel capitolo finale, un appello alla grande vocazione comune della razza umana: la gioia.