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Colpisci il tuo cuore

Nothomb, Amélie

Voland 2017

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Marie è una bellissima diciannovenne che gode a suscitare l'invidia delle sue coetanee. Quando va in sposa a un giovane benestante, non si rassegna alla nascita di Diane, l'incantevole figlia che attira su di sé l'attenzione di tutti, come non si rassegna a una vita che sembra deludere le sue aspettative... [...]
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  • 6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento
    30/07/2023
      

    Colpisci il tuo cuore, è là che il genio risiede

    Mi è piaciuto molto questo libro della Nothomb, forse il migliore di quelli letti finora, ma tanti ancora me ne mancano! L’autrice ancora una volta dà prova della sua abilità a trattare temi che scavano profondamente nell’animo umano, portando alla luce aspetti oscuri e complessi delle relazioni familiari. La trama ruota attorno a due personaggi principali: Marie, la madre, e Diane, la figlia. Marie è una donna affascinante e ammaliante, ma allo stesso tempo egoista e narcisista. È consapevole del suo potere sulla gente e ne fa uso per manipolare gli altri secondo i suoi desideri. Diane, la figlia, cresce nell'ombra della madre, che è incapace di amarla, di darle tenerezza e attenzione; glielo impedisce il suo ego ipertrofico: la bambina è bellissima, più della madre, e questo è insopportabile per Marie. Tanto questi la ignora sfoggiando indifferenza, tanto Diane è soggiogata dal suo carisma irresistibile, alla continua ricerca di un contatto “umano”, uno sguardo affettuoso, un calore che non arriva, perché la “dea” non ha da darle che anaffettività. “E’ il caso di precisare che Diane non fu in diritto di ricevere nessun bacio della buonanotte da parte della mamma?” La relazione tra madre e figlia resta complicata e caotica anche con il passare del tempo; questo rapporto complicato condiziona fortemente il carattere di Diane, trasformata fin da bambina in una creatura disincantata e determinata nella ricerca della propria identità. L’amore materno tossico non risparmia neanche gli altri due figli, Nicolas e Célia, pur se espresso in modalità completamente diverse rispetto a Diane, a riprova che non è vero che i genitori si comportano allo stesso modo con tutti i figli. La Nothomb, meno affilata e corrosiva del solito, si lascia andare a un finale, in un certo senso, rassicurante: l’amore prescinde dalle relazioni biologiche, e, alla fine, il cerchio si chiude; tutto torna. La prosa della Nothomb si conferma raffinata e coinvolgente; uno sguardo acuto che scava nella complessa psicologia umana.
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  • 6 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniela Bertoglio

    30/07/2023
      

    Madri gelose delle figlie (un polpettone)

    I romanzi di Amélie Nothomb sono brevi, mai più di 160 pagine (ne sforna uno all’anno), e in genere mi piacciono molto. Leggendo questo ho invece avuto la sensazione di assoluta incompiutezza. Mi è sembrato di leggere la bozza di una storia, una sorta di sintesi della trama, una traccia da seguire nella scrittura vera e propria del romanzo. Questa la sensazione nelle prime pagine, poi mi è sembrato uno sceneggiato televisivo, di quelli scritti male, però. I personaggi sono definiti, ma con l'accetta, mancano le sfumature, la profondità, i particolari, le sfaccettature. Alcuni dialoghi (la domanda del medico alla undicenne Diane, per esempio) sono assurdi, avrebbero senso solo se fossero sviluppati, e inseriti in un contesto più ampio, contesto che invece manca totalmente. La storia sarebbe anche interessante: una donna bellissima, narcisista all’ennesima potenza, che resta incinta a 19 anni e nella figlia Diane, bellissima anche lei, vede la fine della sua gioventù, e sviluppa nei suoi confronti una assurda gelosia, mostrando un'anaffettività totale. Anaffettività che non ha per il secondogenito, bello ma con il quale non entra in competizione, e men che mai con la terzogenita, femmina ma cicciottella, bruttina, perciò adorata dalla madre. Diane cresce, vive sin da piccolissima con i nonni, che a differenza della madre la fanno sentire amata, e diventa una ragazza serissima, studiosa, senza grilli per la testa. Alla morte improvvisa dei nonni non torna a casa, ma va a vivere da un’amica, senza che i genitori abbiano nulla da ridire. Si diploma, si iscrive a medicina, studia, conosce e diventa amica di una ricercatrice che ha il doppio dei suoi anni e fino ad allora non ha fatto carriera. Diane la sprona, la aiuta, le fa superare gli esami per l'abilitazione all'insegnamento universitario, salvo poi scoprire che questa amica è la copia conforme di sua madre. Insomma, un polpettone, con tanto di finale melodrammatico.
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  • 5 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento

    Michela Colalelli

    14/05/2022   

    Resilienza

    Probabilmente è il romanzo di formazione della Nothomb. Non so quanto ci sia di autobiografico ma il risultato è buono. La lettura è semplice e scorrevole, leggere qualcosa della Nothomb è sempre piacevole. Il tema affrontato all'inizio è la repulsione di una mamma verso la figlia, forse per gelosia. La psicologia avrebbe sicuramente un termine adatto per questa sindrome ma non lo conosco. Il tema è sicuramente veritiero, credibile e lei è la prima a denunciarlo in maniera esplicita. Nella seconda parte si narra la realizzazione di questa bambina rifiutata che in piena autonomia, allontanandosi dalla famiglia di origine, riesce a divenatare emotivamente indipendente e un grande medico. Una bella storia, attuale e interessante. Il titolo si riferisce alle sofferenze emotive ricevute che con il tempo rendono resilienti. Consigliato.
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  • 10 / 14 utenti hanno trovato utile questo commento
    14/02/2021
      

    L’intelligenza del cuore.

    Romanzo molto interessante, forte e dinamico, con un ritmo serrato e piacevole. L’autrice belga ha uno stile narrativo intricante e coinvolgente. Il contenuto è ricco di riferimenti psicologici: l’analisi emozionale dei protagonisti sono tratteggiati e particolareggiati. La trama e i colpi di scena incombono: dialoghi e relazioni famigliari sono densi e ben intrecciati. La protagonista è madre di tre bambini, concentrata a dare il meglio di se. L'aspetto egocentrico emerge ed è a volte simpatico; ma ciò provoca dei drammi emotivi ai bambini piccoli, seppure inconsci a lei e al marito. La primogenita è la seconda protagonista che cerca rifugio affettivo nei nonni materni che la rincuorano. La crescita scolastica è fruttuosa fino alla imprevista morte accidentale dei nonni. Dopo il liceo si trasferisce in casa di un amica, ed affronta la vita con coraggio e spregiudicatezza. Si iscrive all’università, si laurea e poi segue le indicazioni di una ricercatrice per diventare docente. La relazione con la donna adulta è ambigua, l'intesa intrecciata si sfalda, la tensione sale con colpi di scena ripetuti e imprevedibili. La forza espressiva è esplosiva e coinvolge il lettore. Da leggere.
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  • 10 / 11 utenti hanno trovato utile questo commento
    08/11/2019   

    Terribile Nothomb ..

    ... ma terribili sono talvolta i rapporti tra le persone. Purtroppo non sempre l'amore trionfa, più spesso (forse?) disprezzo e odio turbano anche amicizie e parentele. Lucida e amara come sempre la scrittrice , indimenticabile autrice de"La metafisica dei tubi". E' vero come dicono altri commentatori: un libro da rileggere in altre fasi della vita.
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  • 10 / 12 utenti hanno trovato utile questo commento
    23/07/2019
      

    Più umano che crudele

    Non è mai tenera o edulcorata Amélie Nothomb, e in questo romanzo non mancano le delusioni sentimentali e le cattiverie, con la conseguente ricerca di umanità e affetti mancati. Letto tutto d'un fiato, lo riprenderò.
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  • 8 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento
    19/02/2019   

    Il disprezzo supera l'odio

    La primavera arriva ogni anno con un nuovo libro di Amélie Nothomb. L’ultimo romanzo dal titolo Colpisci il tuo cuore, riserva molte sorprese all’interno di una elaborata introspezione familiare, in cui gelosia e invidia si fondono nei rapporti tra genitori e figli, condizionando questi ultimi nelle loro scelte comportamentali da adulti. Diane è la prima figlia di Marie e non riceve amore e affetto dalla madre, nella stessa misura dei due fratelli più piccoli. Il suo temperamento anziché indebolirla la rafforza, lasciandola sempre lucida nel valutare nuove amicizie alle quali andrà incontro. Durante i suoi studi di medicina conosce Olivia, intraprendente ricercatrice, che si rivelerà una mera utilizzatrice dell’amicizia con Diane per diventare professore ordinario. Quando Diane comunica alla sua amica che di fronte ad una scelta di docenza universitaria preferisce svolgere il ruolo di medico, Olivia, sapendo di perdere una comoda ed eccellente collaboratrice, le vomita addosso cattiverie, capaci del più profondo disprezzo. Alla luce di questa esperienza, Diane capisce che il disprezzo è ben peggio dell’odio e ripensando al difficile rapporto con sua madre, si sente più sollevata, perché la madre, pur non manifestandole amore, non l’aveva mai disprezzata. C’è molta verità in questo libro. Io stessa mi sono immedesimata in Diane, ripercorrendo un’amicizia ventennale che credevo sincera, satura, invece, di invidia e opportunismo. Dopo un periodo di inevitabile sofferenza, mi sono anch’io convinta, come la Nothomb, che una imbecille la si riconosce dalla sua ossessione di parlare sempre e di avere l’ultima parola in ogni discorso. Come per pochi libri mi succede, rileggerò questo romanzo di Amélie Nothomb in tempi ed età diversi, per constatare con la massima onestà intellettuale che la vera amicizia non conosce la parola “disprezzo”.
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  • 10 / 11 utenti hanno trovato utile questo commento
    21/09/2018
      

    Amelie la terribile

    Chi conosce questa scrittrice di lingua francese ne apprezza lo stile forbito e tagliente al tempo stesso. I suoi personaggi sono spesso paradossali e vengono messi a nudo fino a sembrare dei mostri, ma sono profondamente umani, con tutte le loro debolezze.
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