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Chi dice e chi tace

Valerio, Chiara <1978- >

narrativa Sellerio <casa editrice> 2024

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Un golfo dalla linea morbida, una lunga spiaggia di sabbia che corre parallela alla via Appia tra due colline, il Monte d'Oro e il Monte d'Argento. Un lungomare pieno di oleandri scandito da stabilimenti colorati e a volte sbiaditi, ognuno diverso dall'altro: la Tintarella, il Lido Delfini, il Lido del Pino, il Lido Maria, e molti altri. [...]
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento

    Laura Bazzoni

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    30/12/2024
      

    Inconsistente

    Reduce dall'ascolto di un saggio della stessa autrice (La matematica è politica), che mi sembrava interessante, ho affrontato con curiosità la lettura di questo romanzo, che invece non mi ha intrigato. Vittoria, la donna morta, fa parte di quelli che tacciono. Donna carismatica e affascinante, si è trasferita in paese con una giovane, e nessuno ha mai saputo altro di lei, né capito il loro legame, anche se su questo circolano ipotesi. Nessuno gliel'ha neppure mai chiesto, benché la sua casa fosse sempre aperta e lei si mostrasse socievole e ben disposta con tutti, pur mantenendo sempre la giusta distanza. Alla sua morte l'amica avvocato Lea, cui viene peraltro consegnato il testamento della donna, inizia a indagare sulla vita sconosciuta dell'amica e sul motivo della sua fascinazione per lei. Vittoria era una che amava godersi la vita e non poteva accettare l'ipocrisia di mostrarsi diversa da ciò che sentiva. Gli altri personaggi che si muovono attorno a lei dopo la morte assumono contorni più sfumati, inclusa l'avvocatessa, travolta spesso dalla consapevolezza di non averci capito nulla, di se stessa e degli altri. Può darsi pure che la mia lettura sia stata rapida, ma nel complesso ho avuto la sensazione di una certa generale inconsistenza del romanzo e dei suoi protagonisti.
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    15/12/2024
      

    Della trama si è detto e ridetto. Dello stile dirò che mi ha sorpreso positivamente per la scorrevolezza. Però il finale non mi ha convinto. E intendo dire non solo le ultimissime pagine ma proprio tutto il blocco della narrazione finale che stancamente si trascina verso il nulla e il girare a vuoto di Lea (pensieri e azioni). Allora perché non concluderlo prima oppure rivelare un "colpo di scena" qualsiasi, purché coerente e plausibile, qualcosa che lasci un segno. Mi è sembrato che a questo romanzo mancasse qualcosa.
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  • 4 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento

    Francesco Capozzo

    30/10/2024   

    Ma....... chi era stata, veramente, Vittoria.

    Leggere questo "chi dice e chi tace" (non conosco altri lavori di Chiara Valerio) m'è sembrato come ascoltare un fatto raccontato, da un'amica, mentre siamo in viaggio. Non so il perché. Sarà forse perché conosco i luoghi descritti nel romanzo e mi sembra, addirittura, di conoscere le persone qui così ben descritte. Il "fatto", che sembra un giallo, si svolge agli inizi del 2000 e viene raccontato da una giovane avvocato di provincia. Storia intrigante, bella, da leggere.
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  • 3 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento
    13/10/2024   

    Verità inconfessabili

    Mara e Vittoria abitano in una piccola città a sud del Lazio, dove si sono trasferite da Roma ristrutturando una grande casa. Coppia stravagante e apparentemente disassortita, grande il divario di età. Vittoria muore nella vasca da bagno per un banale incidente. Ma Lea avvocato di provincia e voce narrante, non è convinta e inizia un percorso di ricerca che è anche una ricerca di se stessa. Vittoria è una persona che ha sempre catalizzato l’attenzione degli abitanti del paese, con la sua gentilezza e competenza, la riservatezza e l’allegria e sembra una donna senza passato e il paese pettegolo non riesce a recuperare notizie più approfondite su di lei e sulla sua compagna. Amante dei fiori, delle erbe, della briscola e del poker, del nuoto e delle passeggiate, frequenta persone di ogni ceto e la casa è sempre aperta per chi voglia accedere, per un bicchiere, per lasciare il proprio animale di casa (primo inusuale ricovero e pensione per animali). Mara è più giovane, sempre riservata e disponibile. Alla lettura del testamento che Vittoria ha affidato al parroco per la consegna a Lea, assiste anche il marito di Vittoria, inaspettatamente arrivato da Roma. La freddezza tra Mara e il marito stupisce Lea che man mano indaga e arriva a scoprire il sorprendente passato delle due donne. Bella storia collocata negli anni 90. Vita provinciale e un po’ o conservatrice accompagna tutta la narrazione. Lea è un personaggio onesto e dai sentimenti contrastati. Bel libro che si focalizza sui diritti femminili, sulla diversità sull’importanza e la forza dei ricordi
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    08/10/2024
      

    Il giallo dell'amore

    A Scauri negli anni 90 viene trovata morta Vittoria, una donna sessantenne che vive con una compagna piu' giovane. Il testamento viene consegnato a una giovane avvocata amica della coppia che si trovera' ad indagare sul passato di Vittoria. La donna comincia a raccogliere informazioni e insieme al burrascoso vissuto dell'amica comincia a scoprire e a rielaborare la profonda fascinazione che essa esercitava su di lei. Sotto le vesti di un giallo Valerio ci regala un saggio sull'amore e la natura multisfaccettata dei sentimenti, che rende labili i confini tra accudimento, controllo e possesso.
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    16/09/2024   

    Chi non dice e chi non tace

    Sessanta pagine, quelle iniziali, mi hanno convinto poco, perché non danno un vero e proprio quadro reale del contesto. Invece, la storia procede bene una volta avviata, anche se ci sono parecchie coincidenze un po' forzate. Complessivamente è un'esperienza di lettura piacevole.
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  • 6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento

    Dario Snaidero

    03/08/2024   

    Cedere alla seduzione del tacere?

    Vittoria Basile è morta nella propria vasca da bagno. Un incidente, di sicuro. Banale, tra l'altro. È arrivata a Scauri con la giovanissima Mara, ha acquistato una casa dai Nocella e ha fatto l’aiuto della farmacista mentre Mara ha aperto una specie di pensione per cani e gatti. Per vent’anni nessuno del paese si è mai posta alcuna domanda su di loro. L’avvocatessa Lea Russo viene a conoscenza della morte di Vittoria il lunedì successivo. Durante il fine settimana era stata a Ponza, ospite di un’amica. Mara le ha telefonato per cortesia: sapeva che piaceva a Vittoria e che Vittoria piaceva a lei. Il mercoledì si terrà il funerale. Ma Lea non vuole crederci che Vittoria sia morta nella propria vasca da bagno per un incidente. Ecco, è da qui che parte il romanzo. Per la prima volta Lea si pone delle domande e non accetta più di sapere solo ciò che fino a quel momento ha visto e sul quale tutti, lei compresa, hanno taciuto. Complice il risarcimento di un danno conosce il marito, a propria volta avvocato, e si inoltra in un mondo, quello di una certa Roma ricca e disinibita, che la spinge a porre domande. A porsi domande. Perché caricarsi di questa fatica? Nessuno, in paese, ha mai posto inutili domande né, tantomeno, Vittoria ha sentito la necessità di raccontarsi. Anche Luigi, il marito, non riesce a comprendere questo spreco di energie. Per arrivare a quale punto, in definitiva. Mi fermo qui. Aggiungo solo che la scrittura in prima persona è coinvolgente. Quella dell’autrice è una scrittura solo in apparenza semplice e colloquiale mentre, in realtà, vuole eliminare il superfluo. Come Lea, vuole arrivare al punto nodale. Di stare sempre sul pezzo, verrebbe da dire. E il lettore è conscio di questo sforzo di pulizia. Eppure non è una scrittura frenetica. È piuttosto una scrittura che segue il ritmo e i tempi della vita di paese. Una scrittura concreta, quindi. A tratti rallentata. Finché l’avvocatessa Lea non compie quel salto, del quale l’avvocato Pontecorvo non la ritiene capace, e spariglia tutte le certezze. Anche le proprie.
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  • 5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento

    Cesarina Evangelista

    18/07/2024
      

    C’è una donna trovata morta nella vasca da bagno della sua casa. E’ Vittoria, una sessantacinquenne un po' stravagante trasferitasi da Roma a Scauri, dove si occupa di erbe medicinali che possono essere benefiche o malefiche come lo stramonio. Convive con la giovane Mara in una casa conosciuta da tutti come Costantinopoli per via di una acacia di Costantinopoli che cresce davanti all'ingresso. In paese si parla e non si parla, ma tutti sanno o intuiscono che il rapporto fra le due donne non è solo di amicizia. Lea, avvocato e amica delle due donne, vuole andare a fondo sulla vicenda della morte di Vittoria, archiviata come un incidente. Ma è davvero un incidente, oppure un suicidio, o addirittura un omicidio? Così Lea inizia a ricostruire la sua vita attraverso brandelli di notizie attinte qua e là. Lea ha un marito, Luigi, e due bambine, ma è stata sempre attratta dalla personalità di Vittoria e adesso che è morta sente una particolare vicinanza ad essa, anche ripensando a possibili momenti di intimità desiderati, ma evitati e mai vissuti. In quel piccolo contesto cittadino, "dalla grazia scomposta", dove le case sono a due piani perché progettate da geometri, Vittoria è quasi un personaggio mitologico, sempre pronta ad intervenire per curare gli altri ma non sé stessa, lasciandosi intorno un’aura di mistero. Il romanzo è pieno di personaggi che hanno a che fare con Vittoria e ognuno apporta la sua verità su di essa, in un ambiente paesano dove “chi dice e chi tace”. Personaggi a volte ambigui che comunque riportano le atmosfere di una piccola comunità. La scrittura è scorrevole ma mi è parsa un po' affrettata.
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    02/05/2024
      

    Identità

    Il romando "Chi dice e chi tace" mi è piaciuto. A pensarci bene, il titolo è azzeccato. Chi è Vittoria? Che ne sappiamo di lei? Queste domande possono spiegare lo svolgimento della trama, quadi un giallo ma molto di più. È anche una riflessione sulla identità, di lei Vittoria ma anche di quasi tutti i personaggi che la circondano. Un libro avvincente ma... C'è un ma nel senso che sembra quasi inconcluso, come se mancasse un finale. Questa è una mia sensazione. Bel libro, però.
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    Morena Terraschi

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    01/05/2024
      

    Una donna muore in quello che sembra un incidente domestico, la conoscevano tutt* e tutt* la conoscevano ma, come spesso succede, quello che di lei nessun* conosceva era molto ma molto di più. Questa morte, la morte di Vittoria colpisce Lea (avvocata, sposata, due figlie) che ne era sempre stata affascinata e la porta a indagare sulla vita di questa donna che, perfettamente integrata nella comunità di Scauri, era anche irrimediabilmente altra. Una storia completamente inventata innestata in un luogo reale, la Scauri di cui Valerio è originaria. Una storia di provincia e di città che arriva in provincia, di chiacchiere, pettegolezzi, solidarietà, riservatezza. Lettura gradevole anche se a volte la storia gira un po' su sé stessa, Chiara Valerio mi sembra che si sia divertita e in fondo anche noi con lei nel leggerla.
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