Chi ama, odia è l'unico romanzo scritto a quattro mani da due figure imprescindibili nel panorama letterario argentino: Adolfo Bioy Casares e Silvina Ocampo, protagonisti della scena letteraria di Buenos Aires dagli anni Trenta in poi.
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Una giovane traduttrice di romanzi gialli viene trovata morta nell'Hotel Central di una località di villeggiatura, Bosque del Mar, mentre l'albergo è completamente isolato a causa di una tempesta di sabbia. Giocando col genere poliziesco e con innumerevoli riferimenti letterari, gli autori costruiscono la classica trama in cui «l'assassino è tra di noi». Mentre un improvvisato investigatore - il medico omeopatico Humberto Huberman - si incarica delle indagini, i sospetti vengono fatti abilmente ricadere ora sull'uno ora sull'altro dei villeggianti. Divertente e imprevedibile, "Chi ama, odia" è un gioiello ritrovato, in cui, come racconta Francesca Lazzarato nella postfazione: "Bioy e Ocampo non solo scrivono in continuo dialogo tra loro, con le proprie letture, con l'invisibile e onnipresente Borges, ma non smettono di interpellare i lettori". Postfazione di Francesca Lazzarato.