I saggi del v. sono una sorta di 'reazione chimica' al presente che affonda le radici nei cambiamenti verificatisi negli anni del boom economico. Di questi l'A. analizza alcuni esiti letterari emblematici: da Bassani, che visse quegli anni come tramonto, a Pasolini che li attraversò quasi in trionfo ma subendoli. Nell'avvicinarsi all'oggi, l'A.
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ridiscute il canone accettato dei primati intoccabili (Gadda, Montale) e riappropriandosi di autori perduti; ritrova i sintomi di un male antico nei testi contemporanei, e indica alcuni antidoti. Marchesini si assume così il compito di ogni vero scrittore: quello di costruire da sé la propria tradizione, di parlare dal suo interno dopo averla eletta a dimora. Perché la letteratura è un luogo da plasmare e abitare: è una casa di carte.