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Branchie

Ammaniti, Niccolò

Giulio Einaudi editore 1997

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Protagonista è un ragazzo che fabbrica acquari e studia il comportamento dei pesci. Malato di cancro, si trascina abulico da una festa all'altra al seguito di una fidanzatina, nei quartieri alti di Roma. Finché gli arriva una proposta curiosa: trasferirsi in India e costruire un acquario per una misteriosa signora. [...]
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  • 4 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento
    07/03/2020
      

    Una goliardata demenziale

    Primo romanzo di Ammaniti, "Branchie" nasce, nelle parole dell'autore in prefazione, "come un tumore (maligno?) di una tesi in biologia" mai terminata. In effetti, il testo appare una goliardata demenziale che mette alla berlina alcuni comportamenti discutibili e diversi temi della cultura popolare. La vicenda inizia come un romanzo di costume ambientato nella Roma bene, ma, quando l'azione si sposta in India, si trasforma in un romanzo di avventura grottesco con accenti rosa, porno ed horror ed una conclusione totalmente fantastica. I personaggi sono tutti delle macchiette. L'io narrante è un ittologo trentenne malato terminale di cancro ai polmoni, che sembra però possedere l'energia di un supereroe. Ci sono poi i cattivi, i buoni ed una serie di comparse paradossali. In sintesi, si tratta di un libro di evasione adatto per una pausa distensiva.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    09/07/2019
      

    Divertentissimo

    Credo sia il primo libro di Ammaniti, che conoscevo per ottimo scrittore di libri "seri", per esempio il famoso "Io non ho paura . Sono rimasta perciò piacevolmente stupita nel leggere questo delizioso libro pieno di strane avventure, improbabili compagni di viaggio (i sardi che puliscono le fogne di Delhi sono uno spasso anche letterario), situazioni tra il trash e l'improponibile. Ho riso e sorriso per tutto il tempo. Bravo Ammaniti, ogni tanto ci vuole un pizzico di pazzia.
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  • 5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento
    05/09/2018
      

    C'è quest'uomo, malato terminale di cancro, tale Marco Donati, proprietario di un negozio di acquari che, rifiutando le cure, approfitta di una lettera (poi risultata falsa) per partire alla volta di New Delhi. Qui, a cominciare dal viaggio in aereo, ne vedrà di tutti i colori e incontrerà tanti personaggi, uno più strano dell'altro: gli arancioni (che gli drogheranno lo stracchino), una banda improbabile e multiculturale di musicisti che si esibiscono nelle fogne, una ditta SARDA di spurghi (è una cosa comune la sua presenza in India), una ricca ninfomane e tanti altri..... Ho sorriso per tutto il tempo della lettura, è grottesca, dissacrante, irriverente e molto piacevole.
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