Biografie di Donne è la prima opera, nel panorama letterario della Cina antica, interamente dedicata a personaggi femminili: con essa quei personaggi che erano stati collocati per la maggior parte in posizioni defilate nelle narrazioni storico-letterarie della tradizione diventavano protagonisti.
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Per la prima volta, alla donna era riconosciuta una partecipazione attiva e personale all'Ordine Umano, in termini sia fausti, in quanto suprema educatrice, dispensatrice di benefici consigli e incarnazione di virtù in grado di muovere gli animi umani, sia infausti, in quanto malevola consigliera di sovrani dissoluti, perversa calcolatrice in grado di distruggere l'ordine famigliare e statale. L'altra metà del Cielo, riconosciuta nelle sue potenzialità, era dunque inserita in un ordinamento rituale atto a regolarne la condotta e smorzarne la forza distruttrice: divenuta ormai "Altra metà del Rito", era consegnata alla posterità, in forma di biografia, allo scopo di veicolare modelli comportamentali corretti ed educare, attraverso la propria carne, più efficace delle vuote parole, genrazioni di fanciulle alla virtù.