“L’unicità dell’Ilektrikò non si trova nella lunghezza della linea e neppure nelle sue stazioni, ma nel fatto che taglia a metà Atene, e ne rivela la stratificazione sociale. Comincia dai vecchi quartieri operai e marittimi del Pireo, arriva in centro, che è piazza Omònia, e da lì attraversa i quartieri della piccola borghesia per arrivare infine alle zone dei ricchi – Maroùsi e Kifisià.
[...]
E forse è per questo che gli ateniesi lo amano tanto: nessun libro, nessuna cartina, nessun film potrebbe restituir loro un quadro così completo della città. L’itinerario di Atene che vi propongo è di sola andata, copre le ventiquattro stazioni dell’Ilektrikò e dura un’ora scarsa. Chi però ha deciso di scendere a tutte le stazioni, farsi un giro della zona per poi continuare, avrà conosciuto Atene con le sue bellezze e le sue brutture, con le sorprese nascoste e gli sconvolgenti contrasti, con le antichità e le passeggiate tra i templi, con i quartieri popolari e quelli che le danno l’aspetto di una città moderna e non di rado ricca. ‘Se decidi di tornare a Itaca, / augurati che sia lunga la tua strada, / piena di avventure, piena di cose da scoprire’ scrive Kavàfis, da quel grande poeta che è, nella sua Itaca. Kavàfis visse ad Alessandria d’Egitto. Atene l’ha conosciuta poco, quando era già malato. Se fosse vissuto qui, forse avrebbe scoperto nell’itinerario dell’Ilektrikò una nuova Itaca urbana.”