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Anche le pulci prendono la tosse

Costantini, Roberto <1952- >

Giallo Solferino <casa editrice> 2020

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Raymond il poliziotto, Beatrice l'infermiera, Salvatore il piccolo imprenditore e Regina l'insegnante entrano nel tunnel del coronavirus con tutti gli altri, alla fine di febbraio a Adeago, in provincia di Bergamo. Ci entrano con le loro vecchie paure, frustrazioni, amori perduti e sconfitte, e con un carico di umana meschinità. [...]
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Dario Tramacere

    07/01/2021
      

    Se Manzoni non si offende…

    Siamo in presenza di un Costantini decisamente diverso dal solito, che ha voluto e saputo cimentarsi nella commedia noir. Un romanzo che l’autore afferma di avere sostanzialmente messo a punto in una notte; ma io voglio spingermi un po’ oltre e mi permetto di scrivere che Costantini ha forse abbracciato un’idea, un parallelo affascinante quanto (apparentemente) «blasfemo»: il COVID 19 dei nostri giorni come la peste de “I Promessi Sposi”, cui nel testo è dedicato più d’un richiamo (più o meno esplicito). Nessun parallelo o tentativo di riscrittura del capolavoro di Manzoni, il cui tema dominante è quello della Provvidenza; però l’idea di fondo (anche) qui è che il tempo della prova (della malattia e del dolore) possa essere un tempo di riscatto (di grazia) o, al contrario, l’occasione per alimentare le proprie tendenze più turpi (antisociali). Entrambe queste possibilità saranno sondate ed approfondite per il tramite di alcuni dei personaggi descritti. Su tutti, la figura dell’infermiera che si riscatta ma, soprattutto, il contrasto fra i due «cattivi»: colui che persevera sino alla fine (come Don Rodrigo) e quello che, invece, trova la sua personale via di redenzione (come l’Innominato). Intorno a questi, altri personaggi importanti e di vario spessore, come Regina l'insegnante e Raymond il poliziotto, entrambi vittime delle proprie mancanze oltre ed ancor più che del contesto, prima di trasformarsi, a loro modo, in «eroi». Mi fermo qui, sperando che mai l’autore ne abbia a male se ho coltivato l’idea di questo parallelo. E sperando, ovviamente, che non se la prenda il Manzoni!
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