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Ami : romanzo

Erba, Edoardo

narrativa Arnoldo Mondadori <casa editrice> 2019

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Marocco, 1984. Ami ha solo quattordici anni quando s'innamora e decide di scappare di casa con un ragazzo bello e ricco di cui non conosce neppure il nome. Lui ha una macchina elegante, e lei pensa che stiano andando a sposarsi, o su per giù. Che quello sia un viaggio di nozze, o su per giù. Ma è un inganno, e Ami, incinta, si ritrova da sola, persa fra le stradine di Tinghir. [...]
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento
    28/12/2021
      

    Ne sì ne no

    Senza entrare troppo nel merito della storia, mi sembra che si senta l'uomo nascosto dietro la voce narrante femminile. Il tono distaccato e ironico, che è la vera forza del libro, mi è sembrato poco realistico per una ragazzina innocente e ignorante che scappa di casa per amore di un uomo di cui non conosce neanche il nome. Amina è più un simbolo che una persona. La sua storia dovrebbe far riflettere su certe famigerate questioni, ma per chi ci riflette e arrovella da tempo forse non è così illuminante. Con questo non voglio dire che sia un brutto libro. A me però continua a sembrare che i pur bravi autori di casa nostra riescano a dire qualcosa di nuovo in rarissime occasioni.
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  • 0 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Giuseppe Meffe

    13/07/2021   

    Analitico perspicace e sagace

    Questo romanzo pone l'accento su uno dei fenomeni di grande attualità, una storia di migrazione e di integrazione tra luoghi Marocco, Spagna, Italia con insieme tutto il valore positivo della dimensione affettiva ricca e caratterizzante nei differenti personaggi che popolano il libro, un grande desiderio di avventura alla scoperta di un mondo migliore. Un intero ciclo di vita che passa dall’adolescenza trasformandosi subito in età adulta che attraversa la protagonista che si trova costretta suo malgrado ad affrontare proseguendo sulla strada del cuore. Una storia di integrazione sofferta dove la seconda generazione riporta a un senso di appartenenza e ritorno alle proprie radici con le complicazioni dei conflitti armati sempre presenti. Una lettura davvero coinvolgente ed appassionante che coglie molti aspetti del fenomeno della migrazione e dell’integrazione tra le persone. Giuseppe CLFBasaglia
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniela Bertoglio

    21/11/2020
      

    Non c'è limite alle disgrazie

    Romanzo che narra le vicissitudini di una donna marocchina ingenua sino a rasentare l'idiozia. A 14 anni scappa di casa convinta che il ragazzo ricco, di cui ignora persino il nome, che la ha sedotta, la sposerà, e invece viene abbandonata in un villaggio sperduto. Ovviamente è incinta, viene venduta ad un pastore, partorisce, viene riportata nel villaggio da dove scappa per evitare di dover abbandonare il neonato all'orfanotrofio. Poi diventa entraineuse a Casablanca, ma scappa di nuovo, fa la “spallona” a Melilla, si imbarca per la Spagna su un barcone, ovviamente senza visto, e poi, sempre in maniera rocambolesca, arriva in Italia. Fa la baby sitter, poi la badante, dopo 10 anni viene assunta per fare le pulizie in un ospedale, ma nel frattempo il figlio adolescente è diventato un fanatico islamista, non vuole più studiare, e ad un certo punto scappa di casa per fare il terrorista, ma un provvidenziale infarto lo salva. Morale: un concentrato di sfortune e vicende melodrammatiche, che già la metà sarebbero state troppe. Però lo stile, volutamente semplice, rende credibile il racconto in prima persona, e finisce per rendere simpatica la protagonista, anche se quando qualcuno la definisce “cretina” si fa un po' fatica a non concordare.
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    13/11/2020
      

    AMI NON E' UNA VOCE DEL VERBO AMARE

    Ami è Amina, marocchina, quattordicenne sprovveduta e infantile al limite di una possibile insufficienza mentale, proveniente da una ambiente socio economico culturale deprivato; scappa da casa con un ragazzo di 21anni di cui non conosce neanche il nome con cui crede di sposarsi. Ragazzo che approfitterà di lei, poi l’abbandonerà come alcuni, da noi, abbandonano il proprio cane in un autogrill sull’autostrada. Rimasta sola e incinta verrà subito definita zania (puttana). Sarà venduta, comprata e restituita da squallidi personaggi da cui fuggirà senza sapere dove andare. Inizierà il suo viaggio, troverà persone che l’aiuteranno, ma soprattutto la sfrutteranno, come i protettori con le prostitute. Nascerà suo figlio Majid, che non abbandonerà, come le avevano consigliato, ma porterà con se in un viaggio di migranti clandestini e crescerà assieme a lei, e come lei a 14 anni scapperà di casa per […] ...quasi un “copione familiare” ma mentre quello di Ami è progressivo quello di Majid è regressivo: Ami guarda solo avanti Majid cerca le sue origini nel peggiore dei modi. La voce narrante in prima persona è quella di Ami. L’autore riesce ad adeguare lo stile narrativo alla crescente maturità della protagonista, modificando la percezione iniziale di “ragazza sprovveduta al limite di una possibile insufficienza mentale”. Guglielmo, Circolo Lettori Biblioteca Pasolini.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Morena Terraschi

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    24/09/2020
      

    Amina detta Ami racconta la sua storia in prima persona: la fuga di casa per amore, l'abbandono, la nascita del figlio, la fuga con lui dal Marocco verso la Spagna e poi l'Italia, la nuova vita, il lavoro, il figlio che cresce e si perde e poi si ritrova... Ad Amina succedono molte cose, brutte e belle, anche se scritto molto bene il racconto non coinvolge mai veramente, non è mai "autentico" e credo che l'autore abbia osato un po' troppo nell'immedesimarsi in una ragazzina di 14 anni nel Marocco del 1984, accompagnandola fino al 2017. Perplime poi la nota finale in cui dichiara di aver odiato tutti gli islamici dopo l'attentato a "Charlie Ebdo" e che il romanzo è stato un modo per rovesciare questo odio entrando nel cuore di un islamico, ecco non mi sembra una granché come motivazione.
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