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Al giardino ancora non l'ho detto

Pera, Pia

Ponte alle Grazie <casa editrice> 2016

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"Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite - non posso nemmeno incominciare a spiegare l'importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo 'Orto di un perdigiorno' - non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. [...]
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento

    Morena Terraschi

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    29/05/2022
      

    E' un libro particolare, da una parte molto personale ma anche molto cerebrale, scritto da una donna colta e privilegiata per certi versi, che ha potuto affrontare la malattia con un agio che per tantə altrə non è possibile. Pia Pera ci racconta il suo declino fisico e di come ha cambiato il rapporto con il suo giardino e anche dei tentativi di cura alternativa intrapresi, senza purtroppo molto successo. Ci sono dei passaggi molto belli, a volte si intuisce il suo dolore per l'inevitabile abbandono delle cure che prodigava all'orto, al frutteto, a tutto il giardino, altre volte emerge lo stupore per il modo in cui viveva prima della malattia, molto pù spesso il disincanto con cui guardava alle pseudocure a cui comunque si sottoponeva.
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento

    Rafael Hidalgo De La Torre

    03/02/2022
      

    Diario di una introspezione: il mistero della vita e della morte

    Il giardino e i fiori; l'orto e il raccolto; i frutti della terra e del lavoro dell'uomo. Le riflessioni. Quello che avrebbe potuto essere. La nonna. La mamma. La razionalità e la religione. La filosofia e la poesia. Il padre. Ammalarsi. La notte. Il pensiero alla morte. Sfrondare per affrontare serenamente la fine. Il pensiero dell'aldilà. Dolore, vita, morte, eutanasia, libera scelta. Corpo e mente oppure corpo e pensiero. Noi e gli altri. Cogliere la bellezza del mondo. E anche quella della vita seppur da un letto in ospedale. Esplorare la vita in ogni suo risvolto. La libertà, bene irrinunciabile. Armonia interiore. Manutenzione e ritagli di tempo. Morte lenta o scomparsa improvvisa. Armonia. Curare il giardino interiore. Ricordi d'infanzia. Viaggio dell'anima. Capire, guarire, purificarsi. Malattia del motoneurone. Ritrovare l'equilibrio, l'armonia interiore. Motivazione. Vivere momento per momento. Tutto questo e molto altro ho assaporato in questo libro doloroso e poetico. Grande la capacità di osservazione e di analisi. Infine, un gran numero di spunti di lettura. Grande Pia.
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  • 5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento
    14/02/2021
      

    Il racconto del procedere di una gravissima malattia, le cure tradizionali e non, gli amici , la progressiva perdita di autonomia, la consapevolezza che non manca molto alla fine, il pensiero di ricorrere all'eutanasia. Poi, il suo giardino , il suo cane, le stagioni che scorrono, e lei sempre più stanca . Si deve salutare il giardino che resterà fino a che ci sarà chi lo cura, non più lei. Ieri ho visto i davanzali fioriti della casa di un mio amico , morto alcune settimane fa , mi sono chiesta se avesse salutato le sue tante piante. Loro, in questo anticipo di primavera, sono fiorite .
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