Si legge bene, è un romanzo corale pieno di personaggi ma solo tre spiccano :le tre protagoniste Vanessa Vera e Diana. Ambientato in provincia, ma della atmosfera della provincia non si percepisce nulla(a parte l'atteggiamento di alcuni genitori) la storia è in realtà molto scarna probabilmente l'intento è descrivere i sentimenti di queste fanciulle adolescenti con i loro problemi i loro batticuori.. gli adulti fanno da sfondo e sembrano inutili, per nulla rassicuranti. Mi è piaciuto sì...ma sembra sempre che debba succedere qualcosa....sembra che prima o poi queste ragazze arriveranno ad una consapevolezza di sé( solo Vanessa capisce cosa vuole dalla vita) oppure che ci venga svelato qualcosa prima o poi....ma resta tutto comunque in superficie .

Opera prima di una giovane sceneggiatrice di serie TV sulle piattaforme digitali, proveniente dall'Agro Pontino dove è ambientata la storia. E' da ritenere quindi che le atmosfere e gli stili di vita rappresentati nel romanzo ben calzino con la realtà odierna di quel territorio, anche se in alcuni tratti sembrano stupirci. Comunque troviamo vite sofferte di adolescenti, segnate dalla morte tragica di una di loro, dove destini e problematiche, non banali ma profonde, si intrecciano e sovrappongono. La scrittura è facile, immediata e semplice. Non lascia nulla all'investigazione del lettore. Anche se il romanzo ha certamente la sua valenza nel denunciare un territorio emarginato che vive ancora (?!) un sistema isolato, arcaico e maschilista, forse si dilunga troppo nel cogliere ogni tipologia di dolore e disagio possibile dei tanti personaggi narrati e allora un pò ci si distrae.

E' la storia soprattutto di Vera, Diana e Vanessa e dell'estate successiva alla morte di Elena, la migliore amica di Vanessa che è cugina di Vera che di Diana è la migliore amica. Elena è stata uccisa dal fidanzato ossessivo e ossessionato che aveva deciso di lasciare. Di quella tragedia, di quel trauma enorme i vari protagonisti della vicenda (ci sono anche fratelli, cugini, fidanzati e altri amici) non parlano mai se non per allusioni banali, tantomeno ne parlano gli adulti che gli stanno intorno. Hanno tra i 16 e i 18 anni, vivono a Pontinia, vicino Latina, sono alla prese con le difficoltà del crescere, con le loro insicurezze e le pressioni a uniformarsi alla maggioranza che gli viene dall'ambiente che hanno intorno. Sono ingenui e superficiali, i loro genitori non li aiutano, non ci sono o sono alle prese con i propri personali dolori, oppure non si rendono conto di quello che sta succedendo a queste ragazze. Alice Urciuolo descrive due/tre mesi della loro vita, dalla fine della scuola fino a poco dopo l'anniversario della morte di Elena, di come cambiano, maturano nuove consapevolezze, fanno scelte anche azzardate nel tentativo di trovare un equilibrio, un centro, un futuro nonostante la pochezza, l'insufficienza delle loro famiglie. Nessuno parla con queste ragazze e ragazzi, nessuno pensa che sia importante parlarci. Un'opera prima molto interessante.

Romanzo corale ambientato a Pontinia, in provincia di Latina, narre le vicende di un folto gruppo di ragazzi, ragazze ed adulti, alcuni imparentati tra loro, cugini, fratelli, amici. E' l'inizio dell'estate, ed è passato un anno da un omicidio che ha traumatizzato tutti: Elena a 17 anni è stata ammazzata dal suo fidanzato. Era la migliore amica di Vanessa, la diciottenne più bella della cittadina, che non si è ancora ripresa dallo choc. Ci sono le amiche più giovani, con le loro insicurezze magari travestite da sfrontatezza, ci sono le famiglie, che non hanno saputo affrontare con i figli il discorso dell'assassinio. Ci sono gli amici di lei e di lui, che non si capacitano di quanto è potuto succedere, ma vogliono andare avanti. Ci sono tanti social, la frenesia di pubblicare le proprie foto, e ricevere i like, e i commenti da perfetti sconosciuti, quando si esce per fare una passeggiata e si sa di avere addosso gli occhi di tutta Pontinia, che, non va dimenticato, è una città giovane, ha solo 87 anni, ed è un posto dove in tanti sono cresciuti con il mito del ventennio, e hanno una visione decisamente patriarcale del mondo. Le ragazze preferiscono credere alle bugie piuttosto che lasciare un fidanzato fedifrago, e dove la smania di crescere in fretta fa fare tanto sesso, ma dove le ragazze non sanno cosa sia un orgasmo, e dove fare a cazzotti è molto più facile che parlare con i propri amici, o con la sorella, con i genitori. E' la vita di provincia, con Latina vista come la città, anche se la stessa Latina è tanto provinciale rispetto a Roma, che non è lontana, ma per certi versi è irrangiungibile, è la meta agognata dove vivere liberi e senza costrizioni familiari. Alice Urciuolo è al suo primo romanzo, lavora come sceneggiatrice di serie tv, e il libro un po' risente del ritmo televisivo: tanti dialoghi, decisamente superficiali, ma è comunque una lettura interessante.