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0 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento10/01/2025
Stile complesso
Ho tentato questa lettura, ma lo stile letterario non era proprio per me. Mi dispiace, proverò a darle una nuova chance, ma chi é adulto non può più avere lo sguardo di un bambino.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
0 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento22/08/2024
bel libro
mi è piaciuto molto, scrittura schietta e particolare, belloHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
3 / 11 utenti hanno trovato utile questo commento12/09/2023
intrigante
una storia di crescita, riscatto, ribellione adolescenziale...e come non essere dalla parte della protagonista, che ha una famiglia che prende alle due spalle decisioni epocali?Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
5 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento26/02/2023L'Arminuta di Donatella Di Pietroantonio Io penso che per riconoscersi sia necessario specchiarsi negli occhi di qualcuno. È un'esperienza che facciamo sin da piccolissimi, già nei primi momenti di vita. Rivederci negli occhi di chi ci ama ci aiuta a costruire la nostra identità in maniera equilibrata. Questo processo di costruzione dell'identita' continua per tutta la vita. Specchiandoci negli occhi dei nostri genitori, scopriamo la nostra identità, noi stessi. Qui al centro di questa storia c'è proprio la maternità. L'Arminuta è la storia di una ragazzina cresciuta da una donna che non è sua madre. Lei naturalmente è ignara di tutto. All'improvviso non le vengono spiegati i motivi, ma viene restituita alla sua famiglia naturale. Il senso di solitudine e di abbandono che sperimenta è molto forte. Le manca la donna che per lei è stata sua madre, le loro abitudini, la loro casa. Le manca l'uomo che credeva suo padre. Viene portata davanti alla casa dei suoi familiari, ma con essi sente di non avere nulla in comune. Tutto in quella casa le sembra estraneo. Lei è per tutti l'Arminuta, ovvero quella che è ritornata. Sarà estranea rispetto al loro modo di parlare, di pensare e di comportarsi. Sarà importante per lei trovare un suo posto in questa famiglia e una posizione rispetto alle sue "mamme". È scritto in prima persona e il lettore assiste alla confessione di questa ragazzina in modo diretto ma anche arguto, come sanno fare solo i ragazzi. È un libro per pensare sulla genitorialita' , ma anche sulla fratellanza; infatti mi è piaciuto molto anche il rapporto tra le due sorelle , complici e amiche ,pur nella loro diversità. È un libro che si legge d'un fiato. Lo consiglio Borgo Sud Il sequel de "l'Arminuta " approfondisce la storia dei personaggi e vede le due sorelle ormai donne. Bello, ma ho preferito il primo libro. Simona StefanelliHai trovato utile questo commento?
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5 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento02/02/2022
un libro sul dolore dell'abbandono e l'egoismo degli adulti
Ambientato nelle campagne abruzzesi degli anni 70 riesce a ricreare benissimo l'atmosfera di povertà ed egoismo che circonda la ragazza, che si trova a passare da una vita agiata con corsi di nuoto e danza, a dormire con fratelli e sorella in un unica stanza. Lo consiglioHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
9 / 17 utenti hanno trovato utile questo commento17/08/2021
Bellissima storia....
....che prevede una continuazione, è infatti già uscita la seconda parte del libro. L'Arminuta è la storia di una bambina che scopre di essere cresciuta con i dei cugini dei suoi genitori biologici e da bambina è costretta a fare ritorno alla famiglia di origine, povera, senza cultura. Una bella storia italiana ambientata in Abruzzo. Unico neo, una scrittura a volte poco scorrevole ma la storia ti ripaga di tutto. Davvero un libro che non si dimentica. -
6 / 20 utenti hanno trovato utile questo commento23/03/2021
Un'arminuta del Sud
un racconto a colori, pieno di odori, profumi e ricordi. sembra di vivere qualche giornata nel mare bello delle Puglie durante l'estate o tra vicoli in Sicilia. forse è un'arminuta del SudHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
17 / 18 utenti hanno trovato utile questo commento09/03/2021
Una storia che suscita sentimenti antichi
Si può essere restituiti come un vuoto a rendere, come un capo difettoso, come se "l'acquisto" fatto a soli pochi mesi dalla nascita fosse stato sbagliato? La risposta affermativa a questa domanda è la narrazione in prima persona, fatta di ricordi infedeli e frammentari, della "restituita", la ritornata. Quella dell'arminuta è la storia di chi é orfana, nonostante abbia una madre naturale ed una madre adottiva, privata di un'identità e quindi nomade, alla ricerca di quelle radici recise alla nascita, alla ricerca di una giustificazione e di una riconciliazione con il passato, introvabile, forse impossibile. La protagonista indiscussa di questo racconto è la famiglia che porta con se le radici e l'abbandono, l'appartenenza e l'esclusione, i legami e l'estraneità, la tenerezza ed il dolore, l'accoglienza ed il rifiuto, la sicurezza ed il vuoto. Leggere l'arminuta vuol dire fare un percorso a ritroso, tornare a quel legame di sangue con chi ci ha dato la vita, a quel luogo di incontro o di assenza tra madre e figli in cui avviene l'imprinting determinando ciò che siamo o non siamo in questa vita.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
4 / 17 utenti hanno trovato utile questo commento09/03/2021
*Una vera sorpresa*
Bellissimo libro, che nella sua storia racconta l'adolescenza di una ragazzina, prima fortunata e poi improvvisamente tutto cambia e la sua vita diventa un inferno, tenta in tutti i modi di capire perché di tanto destino avverso. -
13 / 19 utenti hanno trovato utile questo commento02/01/2021
La città
Cosa succede quando quello che credevi ad un tratto non esiste più? L’arminuta è un racconto familiare, le prime pagine servono a consentire una più agile lettura delle pagine seguenti, la scrittura e i tempi ricordano molto Elsa Morante ed Elena Ferrante passando senza sosta tra le virgole maliziose e i punti e virgola dei rapporti con madri e sorella. La cosa buffa è che non si nominano esplicitamente luoghi e feste facilmente riconoscibili per chi conosce Pescara, ma forse è un bene, sarebbe potuto essere uno spot alternativo per l’Agenzia Turistica Pescarese, meglio aver soprasseduto. Nel complesso è un libro piacevole, anche se con un finale a cui manca la parola fine.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato