L'ESMA è uno dei simboli più terrificanti dell'ultima dittatura argentina, iniziata il 24 marzo 1976. Situata nel centro di Buenos Aires, ha funzionato come centro di detenzione clandestino fino al 1983. Quasi 5.000 persone sono state rapite e lì tenute prigioniere, solo 300 sono sopravvissute.
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La struttura era parte di una rete di centinaia di centri clandestini attivi in tutto il Paese caratterizzati dalle medesime modalità: sequestri, torture, omicidi e sparizione di corpi. Dopo la fine della dittatura le testimonianze delle vittime e delle organizzazioni per i diritti umani hanno reso di dominio pubblico questa storia. Quindi cosa si può dire di nuovo sull'ESMA? Qual era la logica dietro le azioni dei repressori che oggi appaiono come frutto di follia e irrazionalità? Le due studiose argentine Marina Franco e Claudia Feld ci presentano alcune chiavi di lettura utili a capirne il funzionamento, i suoi principali significati e scopi, sollevando nuovi interrogativi e facendo emergere la vita quotidiana nel centro e al di fuori di esso.