Dettaglio del documento
- Lo trovi in
- Scheda
- Commenti
Se vuoi inserire un commento a questo documento o indicare con un voto da 1 a 5 la tua preferenza inserisci il tuo codice utente e la tua password dal pulsante Accedi in alto a destra.
Non sei ancora un nostro iscritto? REGISTRATI ON-LINE!!
Non sei ancora un nostro iscritto? REGISTRATI ON-LINE!!
-
2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento14/05/2025
Tra i finalisti Premio Strega
Il libro di Paolo Nori è un intreccio tra i racconti della sua vita e quella del famoso poeta romagnolo Raffaello Baldini. Le poesie di Baldini sono lo spunto per raccontare pezzi di vita di Nori in forma a volte divertente a volte malinconica a volte triste. La scrittura è piacevole e in alcuni punti il libro fa riflettere, come il giorno che Nori riceve il referto che dove dire se aveva o no un tumore al cervello. Il libro è fra i 12 finalisti del premio Strega: meritatissimo!Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento14/05/2025E’ interessante seguire il filo dei pensieri dell’autore, quasi parlasse ad un pubblico ristretto, ma non scelto. Il racconto della sua vita si svolge intorno a quella di alcuni suoi autori e poeti preferiti. Salta da un argomento all’altro Nori, li mette in sequenza attraverso un processo associativo a cui è incline, senza mai smettere di tenere incollato il lettore, che in quelle sue elucubrazioni si specchia. La sua è’ una trama non trama, abbastanza insolita nel panorama letterario, che lo fa assomigliare ad un racconto autobiografico che, però, non segue la logica di un racconto lineare. Parla con una sincerità disarmante del suo pensiero poco convenzionale su tanti temi, dalla vita privata, agli interrogativi esistenziali “Perché si vive?” con argomentazioni anche poetiche. Richiama il lettore a non perdersi le cose che invece tendono a sfuggirci nel quotidiano, l’autenticità del parlare “volgare” di Zia Carmela, nell’esercizio interessante del parlare di noi a noiHai trovato utile questo commento?
SI NO | Segnala come inappropriato -
8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento21/03/2025
Tra biografismo e autobiografismo
Dopo Dostoevskij e Achmatova, con “Chiudo la porta e urlo” Paolo Nori si immerge nella poesia di Raffaello Baldini, poeta romagnolo di Santarcangelo di Romagna, profondamente radicato nella sua terra, tanto da esprimere la sua poetica nel dialetto romagnolo. Prima di leggere questo libro, non conoscevo Baldini e devo dire che scoprirlo è stato un piacere. Nei suoi versi ho trovato frammenti di vita semplice, ma mai banale, con una musicalità che rende la sua poesia quasi teatrale. Infatti, Ivano Marescotti, attore di grande talento recentemente scomparso, non solo l’ha portata in teatro, ma ha convinto Baldini a scrivere per il teatro. Uno stimolo ad approfondire la sua poetica. Come di consueto, Nori, attraversando le vite degli altri, racconta molto anche di sé: il suo percorso, i lavori svolti prima di diventare scrittore, il rapporto con la letteratura. Con il suo stile inconfondibile, sempre in bilico tra il serio e il faceto, mescola ironia, autobiografia e riferimenti letterari. Tra aneddoti e riflessioni personali, intreccia la letteratura – in particolare quella russa – con la propria storia. Un intero capitolo è dedicato alla nonna Carmela, figura centrale nella sua vita, alla quale rende omaggio con parole che rivelano un forte legame affettivo: "Mia nonna Carmela sembra che c’entri con tutto, e anche la letteratura russa, mi sembra che c’entri con tutto." "La voce di mia nonna è la voce più potente che io abbia mai sentito in vita mia. In letteratura, per me, la voce di mia nonna Carmela è la voce di Anna Achmatova. Non c’entra niente, Anna Achmatova, con mia nonna. Però è uguale." Nori ha però la tendenza a ripetersi: nei suoi libri ritornano spesso temi, aneddoti e riferimenti, come se seguisse sempre un certo filo conduttore. In un certo senso, questa ripetitività è anche il suo marchio di fabbrica e, se da un lato può risultare prevedibile, dall’altro contribuisce a rendere il suo stile riconoscibile. Il suo grande pregio rimane comunque la capacità di raccontare la letteratura senza renderla pesante, con quel mix di ironia e profondità che lo contraddistingue.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
12 / 12 utenti hanno trovato utile questo commento06/01/2025Paolo Nori riesce a scrivere di sé stesso quando scrive di qualsiasi autore, da Dostoevskij a Achmatova, o, come in questo caso, di un poeta romagnolo, Raffaello Baldini, a me, lo confesso, del tutto sconosciuto prima di aver letto questo libro. Con una leggerezza disarmante Nori riesce a esordire, nelle prime pagine, parlando di cacca, o della sua coglionaggine, ma senza mai essere volgare, anzi. Come gli altri romanzi/saggi di Paolo Nori, il testo andrebbe letto ascoltando l'audiolibro letto dallo stesso Nori, perché sono libri da leggere ad alta voce, e la lettura che ne dà l'autore, con la voce che si incrina quando parla di sua nonna Carmela, o del rapporto con Togliatti (la sua compagna) o con la Battaglia (sua figlia) è davvero emozionante. Datemi retta, leggetelo ed ascoltatelo.Hai trovato utile questo commento?
SI NO | Segnala come inappropriato -
7 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento23/12/2024
Paolo Nori è sempre una garanzia
Nori ci racconta ancora uno scrittore, Raffaello Baldini, poeta delle cose quotidiane, con il solito tono di voce (perché leggerlo è come ascoltarlo) e il consueto modo di parlare anche di sé, della Russia, di letteratura, della Battaglia e della Togliatti. Ma anche di nonna Carmela. Godibile come sempre.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato