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5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento06/03/2025
Genealogie, guerre e smarrimenti: amen!
All’inizio devo dire che questo viaggio nel Vecchio Testamento mi ha affascinata, ma, man mano che la narrazione entrava nel vivo, ho iniziato a trovarla più confusa e mi sono persa – o forse ho scelto di perdermi? – tra genealogie, guerre, occupazioni, vendette e chi più ne ha... Ovviamente, l’autore non si è inventato nulla, ma è il modo in cui ha costruito il racconto che, almeno per me, non ha funzionato del tutto. Ammetto che anche lo stile da lezioncina scolastica, non mi ha aiutata. La narrazione non segue l’ordine cronologico dei testi biblici, ma intreccia episodi e personaggi secondo un criterio che non mi è risultato chiaro, e questo mi ha disorientata. Di certo, lo stile divulgativo di Cazzullo è indiscutibile: il suo linguaggio è chiaro e diretto. Eppure, in questo caso, non è riuscito a coinvolgermi davvero in questo viaggio nella Bibbia. Anzi, devo ammettere che ho faticato a finirlo, spesso annoiata, nonostante i riferimenti all’attualità, alla storia, all’arte e persino alla Divina Commedia. E poi, quante guerre e quanto sangue! Ne emerge un Dio severo, cruento e dispotico, in cui la misericordia latita. Per fortuna che il Nuovo Testamento, in questo senso, recupera. Ma Cazzullo ha scelto di fermarsi al Vecchio. E comunque, non lo avrei seguito. Insomma, una lettura che mi sarei potuta risparmiare, ma ormai è andata!Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato