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Il fuoco che ti porti dentro

Franchini, Antonio <1958- >

narrativa Marsilio <casa editrice> 2024

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"Il fuoco che ti porti dentro" racconta la vita e la morte di Angela, una donna dal carattere impossibile. Una donna che incarna in maniera emblematica tutti gli orrori dell’Italia, nessuno escluso: «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore...» Questa donna era la madre dell’autore. [...]
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento
    08/11/2024   

    l'amore nascosto

    Angela non ce la farà a dichiarare il suo amore per suo figlio , dura e rancorosa, così la sua corazza non può sciogliersi , ci ha messo anni a costruirla, ma è solo autoprotezione , scudo vitale. Non riesco a condannare questa madre che si dovrà dividere tra nord e sud portandosi dietro la sua ignoranza e forse anche la sua semplicità galeotta piena di luoghi comuni terribili. Un libro che ho divorato e che mi ha fatto sorridere, e pensare e commuovere , come assistere ad una commedia di De Filippo. Da gustare.
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    12/08/2024
      

    ....una mamma piuttosto ingombrante ...

    ...è quella dell'autore. L'incipit : "Benchè mia madre sia considerata una bella donna, mia madre puzza", la dice lunga su cosa ci aspetta in questo libro. La "puzza" di Angela è metaforica, è il risultato appunto di quel fuoco che si porta dentro: aggressività, disamore, ipercriticismo, furore, rabbia ... mai niente di materno, ma nemmeno niente di dolce verso la sua stessa madre, verso i figli , verso tutto e tutti. Il rapporto con lo scrittore/figlio non si lenisce nemmeno con la vecchiaia, come il suo furore. Solo la morte di Angela in tarda età porta un po' di pace all'autore. Scritto molto bene, con numerosi apporti di vernacolo napoletano (Angela pur essendo mediamente istruita parla solo in dialetto), alterna momenti tostissimi ad altri quasi comici. Molto consigliato.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Morena Terraschi

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    14/07/2024
      

    Ci sono madri ingombranti, ci sono madri controllanti, ci sono madri accoglienti, accomodanti, troppo lontane o troppo vicine, ci sono anche madri che puzzano... come quella dell'autore, inizia con questo dato di fatto questa autobiografia familiare che racconta una donna Angela e la sua famiglia. Angela detta la Talpa è invadente, invidiosa, arrogante e pensa sempre male di tutto: cose, persone, situazioni, rapporti... Verbalmente violenta ha in sé un fuoco che tutto divora e divora anche lei, un fuoco che ha conseguenze inevitabili sulla famiglia e che portano l'autore ad interrogarsi sul fuoco che anche lui si porta dentro e che Angela gli ha trasmesso o gli ha insegnato ad accendere, che quella rabbia, quel senso di ingiustizia per quello che la vita ci ha negato in fondo è di ognuna e ognuno di noi. E' una commedia in forma di tragedia perché Angela a piccole dosi deve essere stata spettacolare e perché il suo furore da fonte di dolore diventerà inevitabilmente un aneddoto. E' un bel libro, interessante per il pezzo di storia del nostro paese che racconta e con molto personaggi memorabili
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  • 7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento
    11/07/2024
      

    Di mamma ce n’è una sola…per fortuna!

    In questo romanzo, l’autore racconta senza alcuna mediazione la storia di Angela, sua madre. Una donna dal carattere molto particolare, eccessiva sotto ogni punto di vista, che incarna il peggio dei difetti italici: qualunquista, razzista, opportunista, trasformista, e rancorosa. Già dall’incipit, con la frase “Benché da molti sia considerata una bella donna, mia madre puzza”, Franchini suscita la curiosità di conoscere questa donna così ingombrante e intemperante. L’originalità è sicuramente la sua cifra distintiva, nel bene (poco) e nel male (tanto). Angela ha una lingua irrefrenabile, che segue un solo registro: quello diretto, senza filtri. Le sue parole, mai ponderate, diventano strumenti affilati per “sfregiare” chi non sa affrontare diversamente, incurante di mortificare la sensibilità altrui. Non conosce la gentilezza, anzi la disprezza; Preferisce odiare, e lo fa sia per differenza che per affinità. La rabbia, alimentata da un senso di inferiorità e inadeguatezza, è il fuoco che si porta dentro e che la divora, lo stesso che ha divorato sua madre prima di lei. Il rapporto tra Angela e i suoi figli è complesso e conflittuale. La sua personalità dominante e i suoi modi bruschi generano inevitabilmente tensioni all’interno della famiglia, tanto che il figlio arriva a chiedersi cosa c’entri lui con questa donna, per la quale dice di provare schifo. Tuttavia, nel corso del romanzo emergono anche sentimenti di amore materno, seppure manifestati in modo goffo e talvolta incompreso. Il libro alterna momenti drammatici ad altri decisamente divertenti, con una prosa fluida e coinvolgente, ricca di dialoghi serrati e realistici. È una lettura piacevole, che guarda ai complessi rapporti familiari e alla natura umana. Consigliato!
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  • 8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniela Bertoglio

    05/04/2024
      

    La mamma è sempre la mamma

    Angela è la quintessenza del peggio del peggio: una donna dal carattere pessimo, razzista, qualunquista, opportunista, e, dulcis in fundo, emana pure un cattivo odore. Era la mamma di Franchini, che in questo divertente, ed amaro, romanzo cerca di analizzarne la storia, per dare un senso a questo eccentrico comportamento materno. Una donna incapace di manifestare il proprio amore persino con i figli ed i nipoti, tirannica, sguaiata, sempre inesorabilmente sopra le righe, simpatica a dosi omeopatiche, irritante, a voler essere gentili, con chiunque la dovesse frequentare regolarmente. Ma era comunque la madre di Franchini, che la descrive con spietato affetto. Un libro da leggere.
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