La poesia – è stato detto – è quel che non si può tradurre. Eppure si continua a tradurre poesia, tentando l’impossibile. Queste, però, sono Imitazioni, non aspirano a una fedeltà assoluta nei confronti dell’originale: imitano il ritmo del testo di partenza o ne creano un altro, più affine alla sensibilità del traduttore.
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Qui Bianca Tarozzi insegue e corteggia la poesia di lingua inglese cominciando con Thomas Wyatt (1503-1542) per arrivare ai poeti contemporanei. Come già hanno fatto altri prima di lei (Sinisgalli, Bertolucci), sfida i suoi modelli reinventando i loro ritmi più segreti, e così facendo esplora e conquista impervie province straniere per annetterle al territorio della letteratura italiana.
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