A Mezquite, una cittadina popolata di cantastorie dall'umorismo nero, missionari disillusi, sgherri che allevano cani con l'amore che si riserva ai figli e proprietari terrieri che spadroneggiano come feudatari, l'unica speranza per quelli che vogliono seppellire i propri cari è rappresentata da una figura leggendaria: Visitación Salazar, «la custode», una donna che nella violenza e nella disperazione di un Paese allo sbando ha deciso di fare della cura dei morti la propria missione. Avviene tutto su un confine, quello che separa due catene montuose di uno sconosciuto Paese del Sudamerica. Angustias Romero abbandona il proprio villaggio con il marito e i gemelli appena nati per sfuggire a un'epidemia. La famiglia è diretta lontano, alla Sierra Orientale. Ma quando, durante il drammatico viaggio, i due bambini muoiono, Angustias decide di raggiungere il Terzo Paese, un cimitero illegale gestito da Visitación Salazar, una donna «dalle braccia irrobustite a furia di cementare tombe». Dopo aver seppellito i figli, Angustias, abbandonata dal marito, sceglierà di combattere al fianco di Visitación contro i soprusi di Alcides Abundio, il possidente più ricco e temuto della frontiera, e di Críspulo, il suo braccio armato, bravo a bere quanto a usare il machete. "La custode" è un libro duro e meraviglioso. Karina Sainz Borgo estrae le parole per scriverlo dalla viscere più profonde dell'animo umano, ed esplora ciò di cui siamo capaci quando non abbiamo più nulla da perdere. libro duro e meraviglioso. Karina Sainz Borgo estrae le parole per scriverlo dalla viscere più profonde dell'animo umano, ed esplora ciò di cui siamo capaci quando non abbiamo più nulla da perdere.