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2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento10/02/2025
Rancore seconda ed ultimo, per ora, giallo del ciclo Penelope Spada di Carofiglio.
In questa secondo e, per ora, ultimo giallo del ciclo dedicato all'investigatrice privata Penelope Spada (Penny per gli amici), Carofiglio scrive un giallo a doppio livello narrativo grazie al quale il lettore potrà scoprire i motivi dell'allontanamento dalla magistratura della protagonista (Penelope Spada prima di diventare un'investigatrice aveva svolto ruolo di pubblico ministero per il tribunale di Milano). A questa sua personale vicenda, solo accennata nel primo romanzo del ciclo ma non rivelata in esso, si lega il caso della misteriosa morte di un famoso chirurgo milanese di cui Penelope si occupa per conto della figlia del chirurgo stesso. Il tutto sullo sfondo di una loggia massonica spuria a cui il chirurgo apparteneva prima di morire. Carofiglio, come sempre, riesce a coinvolgere il lettore anche grazie alla capacità di rivelare gli aspetti emotivi e psicologici dei personaggi coinvolti nei suoi gialli.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento23/01/2025
Un giallo per pensare
"Un giallo per pensare" è un titolo che rispecchia fedelmente quanto raccontato da Gianrico Carofiglio nel libro. Scoprire e comprendere tutti gli aspetti degli interpreti del romanzo è la parte più intrigante del racconto che, come thriller, non riesce a raggiungere elevati picchi di tensione. Come altri libri dell'autore, la scorrevolezza è una prerogativa di tutta la storia che ha inizio con la morte per infarto del chirurgo Vittorio Leonardi, barone universitario e massone. Questo evento, spinge la figlia Marina a cercare la verità e a sospettare fortemente di Lisa, la seconda moglie di Vittorio, al punto da assumere la detective Penelope Spada, ex magistrato caduta in disgrazia a causa del suo carattere contraddittorio che lo costringe a lasciare la magistratura. Tutti i personaggi hanno personalità complesse ed è l'intreccio dei rapporti tra loro che cattura l'attenzione del lettore. "Un giallo per pensare" con un finale abbastanza banale.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento11/01/2025Torna Penelope, l'ex magistrata che beve troppo e si è "riciclata" come investigatrice privata senza licenza. Ha ricevuto l'incarico di indagare sulla morte improvvisa e sospetta di un chirurgo, un barone universitario sposato, in seconde nozze, ad una donna che ha la metà dei suoi anni. La figlia sospetta che questa donna possa aver ucciso suo padre, per interesse. Contemporaneamente, viene svelato cosa ha portato Penelope a lasciare la magistratura 5 anni prima. La trama relativa alle indagini è poca cosa, non ci sono colpi di scena, il "giallo" è solo un pretesto per un romanzo scritto benissimo, su una donna tormentata, spietata soprattutto con se stessa. Carofiglio ha creato questo personaggio, e gli sta dando spessore e carattere. Attendo il seguito.Hai trovato utile questo commento?
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5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento17/12/2024
La superficie ingannevole delle cose
La verità, come sempre, risulta semplice solo dopo essere stata svelata. Prima, la superficie gioca a nasconderla, depositando sugli eventi una patina opaca. Penelope è brava a tirar via la polvere dalle storie degli altri , forse meno disponibile a guardare il proprio passato con altrettanta lucidità. Storia scorrevole, dialoghi realistici e personaggi interessanti (compresa Olivia, il cane).Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
4 / 14 utenti hanno trovato utile questo commento23/10/2022
Un grande boh ?
Libro che non è facile lasciare senza finirlo ,Il dialogo tra Penelope e Lisa è così coinvolgente che sembra di essere lì. Però a mio modestissimo parere ci sono più storie che si sovrappongono. Avrei preferito una soluzione chiara sul rapporto tra Penelope e Lisa. Perchè poi il medico dovesse confessare ?Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
3 / 12 utenti hanno trovato utile questo commento13/10/2022Per chi ama questo autore, e non solo, da leggere assolutamente. Non ha solo una trama avvincente: come al solito, è scritto veramente molto bene e questo rende la lettura un piacere assoluto.Hai trovato utile questo commento?
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11 / 14 utenti hanno trovato utile questo commento02/10/2022
Si. Certo. Il titolo...
..ce lo ritroviamo in fondo al racconto. Alla fine del libro tutto viene svelato. Il rancore. Quel sentimento sordo, persistente. Che ti brucia la vita. E che nasce da molto tempo prima. E niente lo fa sfumare. Anzi. Ogni avvenimento lo rafforza. Ma io ho trovato in questo libro un altro elemento. A mio avviso più importante perché più generalizzato. Direi comune se fosse di una facile percezione. La felicità. Che non esiste o se esiste lo è per pochi attimi. Parlo del viaggio verso la felicità. Prima cosa. Ti devi accorgere che non sei felice. La bella casa, i figli sistemati, l'assenza di preoccupazioni economiche. La salute. Importante. E te ne accorgi soltanto quando, crudelmente, c'è qualcosa o più di un qualcosa che non va. Devi volerla. Devi sapere che esiste e la vuoi. Devi considerarla un tuo diritto. Devi anche sapere che, molto probabilmente, non ce la farai. Ma importante, chi l'ha detto ?, non è la destinazione ma il viaggio che fai. Ti metti in discussione. Ti guardi cinicamente. Ti basta ? Non è poco e non è male. Va bene. Fermati allora. Va bene anche così. Ma se vuoi quel sorriso che sai che esiste, che c'è, se vuoi quella testa capace di tenerti testa ovunque tu vada, se vuoi quel corpo, inossidabile e lungo ci devi provare. Essere tristi, più o meno consapevolmente (ma si è sempre consapevoli, lo sai, ma te lo fai andare bene ugualmente) ci rende ridicoli. Vero. Sembriamo dei burattini che recitano a soggetto. Senza farsi tante domande e non rispondendo a nessuna.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
15 / 15 utenti hanno trovato utile questo commento18/06/2022
NUOVA INDAGINE PER PENELOPE
Con la piacevolezza e lo stile limpido che lo contraddistingue, Carofiglio ripropone in un secondo romanzo - lo speravo - il personaggio di Penelope Spada, una ex PM, dai tratti decisi eppure solitaria e fragile. La sua attuale attività è quella di investigatrice. Il romanzo appare più strutturato rispetto a quello di esordio; è ovviamente chiaro che gli elementi più rilevanti non sono insiti nell'indagine, ma nel racconto delle giornate e delle riflessioni di Penelope. Durante le indagini finalmente la donna ci rivelerà il particolare scottante che l'ha costretta ad abbandonare la Procura e il suo lavoro e inoltre vengono svelati, per cenni, altri elementi del suo passato. Il filo conduttore, la ricerca della verità in questo caso riguarda la morte di un noto e ricco chirurgo, soprattutto in vista della spartizione della ingente eredità. Tutto ciò conduce la protagonista (e il lettore) a interrogarsi sugli sbagli commessi nella vita e sul sapersi perdonare. Romanzo complessivamente piacevole, con un finale aperto, che sicuramente ci predispone a un nuovo caso da svelare.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
4 / 12 utenti hanno trovato utile questo commento14/05/2022
Penelope Spada un personaggio umano
Quando dico umano è perché Penelope la prima della classe sbaglia e rovina tutto e questo me la fa piacere, poi nel romanzo entra Alessandro amante dei libri che per certi versi mi ricorda l'avvocato Guerrieri. Bella anche l'immagine grafica del libro.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
16 / 17 utenti hanno trovato utile questo commento21/04/2022
La verità
Lettura piacevole, nello stile di Carofiglio, un giallo a tutti gli effetti, una scrittura scorrevole, leggera e trascinante. La protagonista è sempre lei, Penelope Spada, una ex-PM caduta in disgrazia, che con coraggio riesce a re-inventarsi e ad uscire fuori dal limbo dove si era rifugiata. Penelope è una donna sola, ma non soffre la solitudine; è una donna fragile piena di umanità, ma allo stesso dura, a volte troppo, con sé stessa. Accanto a lei c’è Alice, la sua cagnolina, compagna fedele di lunghe passeggiate in una Milano deserta, anello che farà nascere una nuova amicizia con Alessandro, un maestro elementare incontrato al parco durante uno dei suoi frequenti allenamenti. Quasi alla fine del romanzo emerge, come un colpo di scena, il “rancore”; quel sentimento di odio, sdegno, risentimento profondo, non manifestato apertamente, ma tenuto nascosto e quasi covato nell'animo. Quel sentimento che può portare ad uccidere. «Cosa vogliono le vittime dei reati? Le persone ingiuriate dal crimine, quelle che hanno perso i propri cari o la propria dignità? La punizione dei colpevoli? Certo, anche questo. Ma la punizione – la vendetta piú o meno regolata dalle leggi – è in gran parte un’illusione ottica. Ciò che le vittime vogliono davvero è la verità. L’unica cosa che nel lungo periodo è capace di guarire le ferite, di placare il dolore». Letto in modalità e-book utilizzando la risorsa MLOL di Roma Culture.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato