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3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento16/06/2023
Il serial killer delle "cattive" madri
Romanzo d'esordio dello sceneggiatore danese Soren Sveistrup, inizia con un flashback: nel 1987, un poliziotto alla vigilia della pensione entra per un controllo in una fattoria isolata, e trova una strage: madre e due figli adolescenti fatti a pezzi, e due bambini terrorizzati, ma ancora vivi. In cantina, tantissimi pupazzi fatti con le castagne. Ma è solo il preambolo, poi le scena fa un salto di una trentina di anni: ora c'è una donna ammazzata brutalmente, e vicino al suo cadavere c'è un altro pupazzetto fatto con le castagne. La cosa assurda è che su questo pupazzetto viene trovata un'impronta digitale di una bambina, figlia di una ministra, che era stata rapita un anno prima, e che non si sa che fine abbia fatto. Del caso si occupano due poliziotti, che formano una coppia scombinata, lui viene dall'Europol, e non ha nessuna voglia di lavorare per la polizia danese, non vede l'ora di tornare al suo incarico europeo, mentre lei ha chiesto di passare ad un'unità diversa. La trama è avvincente, ma il racconto è molto cinematografico, davvero troppo, in alcuni punti sembra una sceneggiatura, più che un romanzo, ma i colpi di scena non mancano. Ne è stata tratta una serie tv, che non ho visto, ma immagino possa essere migliore rispetto al libro.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato