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La seduta spiritica : [romanzo]

Iovane, Antonio

narrativa Minimum fax 2021

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È il 2 aprile del 1978. In una villa vicino a Bologna alcuni professori si riuniscono insieme alle loro famiglie per trascorrere una domenica spensierata e qualcuno, per passare il tempo, propone di fare una seduta spiritica per trovare Aldo Moro, da diciassette giorni nelle mani delle Brigate Rosse. E gli spiriti rispondono, offrendo gli indizi per individuare il principale covo delle BR. [...]
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniele Di Ceglie

    21/05/2024
      

    Dopo che sulla tragica (per lui e per il nostro Paese) vicenda di Aldo Moro sono stati versati i classici fiumi di inchiostro, sembra quasi impossibile poterne ancora scrivere in modo così avvincente come Antonio Iovane in questo libro. Il filo rosso della narrazione è costituito dalla vicenda della seduta spiritica cui parteciparono alcuni professori dell’Università di Bologna, tra cui Romano Prodi. Muovendo da questo spunto, l’Autore ricostruisce con ritmo serrato gli errori commessi nelle indagini. A fare una sorta di controcanto alla versione sostenuta con fermezza dai professori c’è Leonardo Sciascia, membro della commissione parlamentare d’inchiesta, che manifesta tutto il suo scetticismo verso il paranormale. Dello scrittore siciliano Iovane mette in luce il conflitto interiore: tornato alla vita politica dietro pressanti richieste e per senso del dovere sebbene «…vorrebbe starsene nel silenzio della campagna […] lì nella sua prigione, quella che ciascuno si crea e che per questo rappresenta la “più grande affermazione di libertà” » (pag. 23). Lo definirei libro di godibilissima lettura, se non suonasse irriverente nei confronti di una vicenda così drammatica
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  • 6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniela Bertoglio

    26/10/2022
      

    Una storia assurda quanto vera

    Durante il rapimento Moro, un gruppo di intellettuali cattolici, tra cui Romano Prodi, passa una domenica in un paesino dell'Appennino bolognese. Piove, almeno così riferiscono, non sanno cosa fare, così decidono di fare una seduta spiritica. Sono persone istruite, cattoliche osservanti, eppure fanno questo "gioco" con il tavolino e il piattino che si muove spinto dalle loro mani e da una fantomatica forza superiore. Evocano niente di meno che i fantasmi di Luigi Sturzo e Giorgio La Pira, ai quali chiedono dove sia tenuto prigioniero il loro amico e compagno di partito, Aldo Moro, rapito dalle Brigate Rosse, che qualche giorno dopo viene ucciso. Viene fuori una parola, Gradoli, la storia viene riferita ai vertici della DC, e vengono fatte delle perquisizioni nel paesino di Gradoli, che non portano a nulla. A Roma, però, c'è una via Gradoli, dove abitava Mario Moretti, uno dei capi delle BR, ma le indagini vengono svolte talmente male, che il covo non viene scoperto che dopo qualche settimana, quando è ormai troppo tardi. E' una storia assurda, che se venisse raccontata da un romanziere si farebbe fatica a credere, eppure è successa davvero, e i protagonisti di questa vicenda sono stati convocati ed ascoltati dalle varie commissioni parlamentari che si sono occupate del rapimento Moro, e non solo. Il libro racconta la vicenda, e offre anche una plausibile spiegazione logica di come potrebbero essere realmente avvenuti i fatti. Un libro che si divora, molto interessante.
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