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3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento01/07/2024
La forza del collettivo
In questo giallo Veltroni basa la narrazione su tre elementi. Innanzitutto c’è l’intrigo poliziesco in senso stretto, che emerge, però, solo dopo le prime 28 pagine. Nello specifico si tratta della riapertura dopo undici anni di un caso irrisolto che ha distrutto una famiglia della buona borghesia. Le nuove indagini ribalteranno la pista seguita colpevolmente in precedenza e porteranno a dei clamorosi sviluppi che faranno emergere poco a poco dinamiche economiche ed interpersonali all’interno della famiglia rimaste a lungo nascoste. In secondo luogo c’è il gruppo degli investigatori, guidati dal commissario Buonvino, di cui l’autore descrive con dovizia di particolari le vicende individuali. Si tratta di persone fondamentalmente buone e miti, in parte sole e, per certi versi, pure timide che trovano nei compagni di lavoro una famiglia allargata in grado di valorizzare le loro qualità non solo sul piano professionale ma anche nella vita privata. In sostanza, l’autore ha voluto rappresentare un collettivo ideale che grazie all’impegno, allo spirito di collaborazione ed al senso etico riesce a superare ogni ostacolo. L’ultimo elemento è costituito dai numerosi riferimenti culturali che contribuiscono a caratterizzare personaggi e contesti, anche se, a volte, possono apparire un poco forzati, dando l'impressione che siano stati inseriti per finalità soprattutto didascaliche. Si tratta in prevalenza di citazioni cinematografiche, ma ci sono pure quelle musicali, televisive, letterarie e saggistiche. Di lettura molto scorrevole, il libro mantiene vivo l’interesse fino all’ultimo capitolo, dove viene svelato il retroscena più imprevedibile e scabroso di tutta la vicenda.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento07/09/2021
Un piccolo giallo estivo
Per questo secondo giallo ambientato a Villa Borghese, Walter Veltroni ha deciso una collocazione assolutamente contemporanea, nel giugno del 2020, con l'Italia che ha appena allentato il lockdown. Si tratta di un cold case, un bambino di 8 anni che 11 anni prima, nel 2009, è scomparso una domenica pomeriggio, dopo aver trascorso alcune ore felici nel parco romano con i suoi genitori e sua sorella, poco più grande. Dopo questo tragico evento, la famiglia si è dissolta: il padre si è suicidato, la madre ha sviluppato una forma di depressione che rasenta la demenza, e la sorella è preda di un terribile senso di colpa. I personaggi di Veltroni sono tutti (solo nelle ultime due pagine si scoprirà un'eccezione) buoni, positivi, se sono descritti come pessimi, state certi che dopo 5 pagine diventano dei santi. Non c'è una grande introspezione psicologica, poche sfaccettature, ma molta fantasia e una scrittura piacevole. Il risultato è un giallo che non ha nulla di noir, da leggere sotto un ombrellone, o comunque senza troppi impegni, per rilassarsi. In soldoni, non un capolavoro, ma un libro gradevole.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
1 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento31/05/2021Migliore del precedente, anche se pure qui c’è un eccesso di citazioni e la risoluzione della vicenda appare poco credibile.Hai trovato utile questo commento?
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