«Se volete sapere che aspetto ha il logo dell'odio, non dovete cercare oltre»: da qui parte l'A., grafico e art director, per una ricognizione nella storia e negli abissi del male. Prima di divenire fulcro della propaganda nazista, la svastica ha attraversato i secoli, comparsa nelle culture più disparate e in mille varianti come segno di buon auspicio. Sfogliare il v.
[...]
con le tante illustrazioni è un impressionante e curioso campionario di svastiche dall'India ai nativi americani, dall'antica Grecia alla pubblicistica d'inizio Novecento, tra biglietti di auguri, scatole di biscotti e riviste per boy scout. Ma un patrimonio d'immaginario è spazzato via dall'uso funesto che ne ha fatto Adolf Hitler, trasformando il simbolo del sole nell'emblema dello sterminio. Il v. ne ripercorre le vicende, ragionando sui meccanismi dell'appropriazione culturale perché, se l'estetica influenza il linguaggio, è pur vero che nessun 'segno' è mai neutro. Succedono cose nella storia che sembra impossibile cancellare, e la svastica è tuttora impossibile da redimere: camuffata o esibita, viene riesumata dalle nuove destre. In una società sempre più visuale, la battaglia delle idee passa anche dai simboli e la svastica, nonostante la sua perfezione estetica, o forse per questo, è, e forse sarà, una ferita che sanguina.
Lo trovi in
Scheda
Commenti
Forse ti può interessare
Se vuoi inserire un commento a questo documento o indicare con un voto da 1 a 5 la tua preferenza inserisci il tuo codice utente e la tua password dal pulsante Accedi in alto a destra. Non sei ancora un nostro iscritto?REGISTRATI ON-LINE!!