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3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento23/02/2023Un libro formato da brevi racconti centrati sulla figura del padre, operaio metalmeccanico, e rivolti alla figlia Elettra, per farle conoscere un nonno prmaturamente scomparso. Uno che "sapeva leggere il ferro", che giudicava le persone come fossero attrezzi di lavoro, che per smontare un macchinario non aveva bisogno delle chiavi. Ricordi d'infanzia, quando il padre, operaio livornese dell'ILVA, la domenica lo portava a Baratti a vedere le "tromb'etrusche" perché vicino al sito poteva ascoltare la radiocronaca, di una emittente locale, delle partite delle squadre amatoriali della zona, mentre il figlio si autonominaava guida e raccontava storie sugli etruschi ai pochi turisti stranieri presenti. Interessante è il linguaggio paterno, con termini dialettali (brodo, torsolo, non mondare le nespole, più brutto della ruggine), la ruvidezza di chi non dà premi, ma anche l'imbarazzo davanti al dottore, con i neologismi divertenti che inventa, lo scovolino del bagno che diventa... no, scopritelo da soli cosa diventa, e vi auguro di ridere come ho fatto io.Hai trovato utile questo commento?
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