Suad, giovane cisgiordana, sta facendo il bucato nel cortile di casa quando sente sbattere una porta alle sue spalle. È il cognato, che le rivolge una frase scherzosa. Suad si volta per replicare ma, all'improvviso, il suo corpo è intriso di un liquido freddo che in meno di un secondo diventa fuoco.
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Bruciata viva, è questa la punizione inflittale dalla famiglia, lesa nel suo onore per aver commesso il peggiore dei peccati, essere rimasta incinta prima del matrimonio. Nel villaggio in cui è cresciuta, infatti, le donne non possono andare a scuola, non possono vestirsi come vogliono, non possono guardare un uomo negli occhi e il loro destino è occuparsi delle mansioni più umili al servizio di padri e mariti. Nonostante le ustioni di terzo grado Suad riesce a salvarsi, poi con l'aiuto di un'organizzazione umanitaria fugge in Europa e da qui, con indosso una maschera che protegge e nasconde il suo viso deturpato dal fuoco, racconta al mondo la sua storia, sfidando la legge degli uomini e la loro sete di vendetta.