Non vogliamo celebrare Gianni Rodari - spiega Paolo Fallai, presidente delle Biblioteche di Roma - aggrappandoci al centenario della sua nascita, come a una formalità. Vogliamo prima di tutto leggerlo e farlo leggere e rileggere. Perché fa parte di quella non grandissima schiera di maestri che questo Paese rischia di non onorare come dovrebbe e che qualcuno vorrebbe dimenticare.
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Ricordiamo Gianni Rodari perché è uno degli autori più importanti della nostra letteratura e perché ha speso la sua vita per abbattere ogni barriera che limitasse la creatività, ogni muro che recintasse il pensiero, ogni luogo comune che mortificasse le parole. Abbiamo il dovere di raccontare Gianni Rodari alle generazioni che hanno la fortuna di poterlo leggere e la sfortuna di non poterlo conoscere.