Nel novembre del 1940 i nazisti rinchiusero 450 mila ebrei nel ghetto di Varsavia.
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Un gruppo segreto composto da giornalisti, ricercatori e capi della comunità, guidato dallo storico Emanuel Ringelblum, decise di combattere le menzogne e la propaganda dei feroci oppressori con carta e penna anziché con le armi e con la violenza e commissionò diari, saggi, poesie e canzoni per documentare le atrocità naziste. Poi, mentre i treni deportavano gli ebrei verso le camere a gas di Treblinka e il ghetto veniva distrutto dalle fiamme, il gruppo clandestino riuscì a seppellire 60.000 pagine di scritti e immagini nella speranza che l’archivio sopravvivesse alla guerra e alla loro stessa fine.