Da qualche tempo nel dibattito politico, sempre piú egemonizzato dalla destra e dall'estrema destra, si parla di identitarismo, di sovranismo, di comunitarismo. L'odierna crisi planetaria della politica ha prodotto nuove categorie per interpretare lo Stato.
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Da una parte c'è la crisi delle democrazie liberali che fa emergere nuove o desuete categorie intorno ai concetti di nazione, Stato, patria; anche se c'è chi ragiona laicamente sull'identità nazionale come invenzione. Dall'altra parte il caso europeo è anche a sé in questa renaissance nazionalistica. E il nazionalismo italiano, per la sua storia, assume una forma ancora piú peculiare – in un Paese dove è al governo un partito come la Lega che, nato come federalista e addirittura secessionista, oggi sta invece capitalizzando tutto l'immaginario del neofascismo sulla nazione sangue e suolo. Raimo ricostruisce qui i passaggi principali di questo percorso di rinascita nazionalista con un approccio triplice: politico, storico e culturale; e traccia cosí la genesi di questa ennesima «invenzione della tradizione». Il dibattito intorno all'identità italiana si è ormai infilato nel vicolo cieco di un nazionalismo muscolare, che alla ragione preferisce la retorica e la propaganda. Mostrare questo inganno significa far fronte a un paradosso di politica, storia e cultura.